Warsaw Food Expo: un bilancio ragionato sulla missione di settembre

varsavia-food-settempvibre-2019È il momento giusto per fare un bilancio ragionato sulla missione di settembre al Warsaw Food Expo, partendo dalle informazioni raccolte, gli incontri realizzati e i prodotti visti. Una considerazione prima di tutte: la Polonia si conferma una piattaforma ideale per atterrare ad Est, soprattutto per il food.

Una piattaforma efficace

Tra una tappa allo stand ed una all’hotel, la Polonia si è confermato un buon paese per fare affari: l’edilizia si muove, prevalentemente in centro; il retail – pur stressato dall’eCommerce – resiste e continua ad aprire nuovi store; i trasporti nazionali ci sono – anche se sempre in leggero ritardo. Va tenuto poi in considerazione un altro elemento, importante soprattutto per l’export: anche i collegamenti internazionali sono fitti, frequenti e ben funzionanti.

Un aeroporto per tutto l’Est

In tre giorni Confartigianato Imprese ha incontrato potenziali clienti, e ha raccolto manifestazioni di interesse, da molti paesi, tutti ad Est, dai Balcani alla Russia. Tra questi vi sono imprese e buyer provenienti da: Bielorussia, Russia, Ucraina, Bosnia Erzegovina, Croazia, Georgia, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Ungheria.

I protagonisti italiani ed esteri

Le imprese accompagnate da Confartigianato Imprese (provenienti da Varese, Vigevano, Vicenza, Trieste) erano tutte del settore food, produttori di biscotti, dolci, pasticceria, salumi e conserve, riso, caffè e hanno tutte avuto diffuse manifestazioni di interesse. Le imprese espositrici a Warsaw Food Expo erano prevalentemente polacche, con una spiccata presenza di macchinari e packaging per il food – il che fa capire le peculiarità produttive del mercato polacco – e anche una concentrazione del tutto nuova di imprese con prodotti bio-vegani-dietetici.

Il pubblico, per la maggior parte “business”, oltre a provenire dai Paesi elencati sopra, era particolarmente interessato alla novità dei prodotti.

Con cosa si vince?

Fatto il totale di tutte le imprese e i buyer venuti allo stand di Confartigianato Imprese, la maggior parte dell’interesse si è concentrato su prodotti con un packaging vincente: è stato proprio questo a determinare la curiosità dei buyer, sia per l’effetto estetico, sia per la capacità di ridurre le dimensioni delle confezioni dei prodotti.

Nei mercati nuovi, infatti, dove il cibo straniero interessa ma non si sa ancora come consumarlo, le porzioni ridotte, agevoli e funzionali, aiutano gli importatori e i distributori nazionali a comporre pacchi e scatole contenenti più ingredienti/prodotti, affinché il cliente sia guidato nel suo primo percorso di consumo.

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