Vigevano e la crisi post-Covid: più potere ai sindaci, noi conosciamo i nostri territori

«Dal mio punto di vista il peggio deve ancora arrivare: quando verrà meno l’emergenza sanitaria, verranno meno anche alcuni aiuti. Lì il Comune dovrà farsi trovare pronto con l’aiuto delle altre istituzioni».

Compresi i sostegni a persone in difficoltà e, soprattutto, alle imprese. Vigevano, capitale di un territorio ai margini, fa i conti con una crisi che il Covid ha solo accentuato. Il settore meccano-calzaturiero soffriva già prima. Secondo il sindaco Andrea Ceffa, Lega, appena eletto in una coalizione di centro-destra che comprendeva anche Forza Italia e Fratelli d’Italia, servirebbe più discrezionalità dei Comuni. Chi è sul territorio realmente (i sindaci e i loro collaboratori) può calibrare davvero le misure da intraprendere, molto più di Governo o Regione.
A Vigevano interessa Milano. E per Milano, Vigevano è estrema periferia, molto più lontana dei 35 chilometri che separano le due città. «Quella dei trasporti – dice il sindaco vigevanese – è una questione vecchissima. I costi del “non fare”, cioè dell’evitare di costruire una superstrada, o di raddoppiare la linea ferroviaria, sono già stati ben rappresentati in un vecchio studio. Non c’è un treno che ci conduce a Pavia, il capoluogo provinciale. Eppure le imprese riescono a difendersi e lavorare, pur con le ovvie difficoltà, nonostante le carenze infrastrutturali. Qui insiste la maggior parte aziende manifatturiere: immaginiamo cosa potrebbe essere con infrastrutture degne di questo nome».

E poi c’è la crisi dovuta al lockdown, al quale il Comune – secondo Ceffa – ha messo una pezza come poteva. Non tanto nella riduzione delle tasse, decise quasi tutte da più in alto (Roma), ma col mezzo milione per coprire parte della Tari in primavera, o con l’ampliamento dei plateatici dei locali. Una misura che potrebbe venire ripetuta prossimamente, così come i parcheggi blu in centro gratis per tutto il 2020. Lo saranno almeno fino al 31 gennaio.

«La Regione – prosegue – ha fatto molto sulle attività produttive e sociali. Lo testimoniano i 100 mila euro per il distretto del commercio di Vigevano. I problemi arriveranno a marzo, quando credo che si tornerà a un maggiore “liberi tutti” con meno sostegni. Dobbiamo dare risposte ai cittadini: Governo e Regione si mettano nella condizione di poter abbassare le tasse lasciando a noi discrezionalità di come intervenire e dove intervenire. Non siamo una zona immobile, non siamo un’area depressa: questo è un territorio a forte trazione imprenditoriale, e le infrastrutture sono la parte più importante per renderci competitivi. Dateci l’accesso all’autostrada, forniteci vie rapide per Milano, per l’aeroporto. Diremo la nostra».