Speciale Super Ecobonus 110%: ristrutturare la casa adesso conviene

Tanto s’è scritto, tanto s’è detto e tanto s’è commentato – non ultimo, in occasione della diretta Facebook del 29 maggio scorso, sulla pagina di Confartigianato Varese – ma tanto resta ancora da chiarire a proposito dell’Ecobonus maggiorato al 110%, l’agevolazione pensata per rilanciare il “settore casa” in chiave ecosostenibile, introdotta dal DL n. 34/20.

In base al Decreto Rilancio, si potrà beneficiare dell’agevolazione fiscale in esame con riferimento alle spese sostenute dal primo luglio prossimo, ma – entro il 18 dello stesso mese – l’intero Decreto dovrà essere convertito in Legge, dopo il canonico passaggio parlamentare.

Ed è proprio lungo la strada degli emendamenti e dei controemendamenti che il Super Ecobonus 110% potrebbe incassare qualche “ritocchino”, a cominciare dall’estensione della durata, che si avvia al prolungamento al 31 dicembre 2022. E se questo – insieme all’ampliamento del perimetro degli interventi agevolati a seconde case e alberghi – è uno dei nodi che dovrebbe sciogliersi rapidamente e positivamente – fa sapere Fabrizio Ruspi, commercialista del servizio Fisco e Contabilità di Confartigianato Artser – ci sono altre questioni in ballo dall’esito meno scontato.

Si pensi agli immobili delle società non inclusi in condomini, oppure alla certificazione energetica dell’edificio, che rimane avvolta nella nebbia dell’assenza di chiarimenti. «L’agevolazione diverrà applicabile senza decreto attuativo né circolare illustrativa dell’Agenzia delle Entrate – rimarca Ruspi – e avviare interventi potenzialmente beneficiari dell’Ecobonus al 100% in queste condizioni significa farlo con il rischio di incorrere in qualche errore interpretativo o di applicazione».

Meglio pazientare qualche giorno, e intanto pianificare tutto ciò che serve con gli esperti del settore, in attesa che gli iter legislativo-burocratici facciano il loro corso più o meno rapido e giungano a una definizione su tutti i fronti. Un esempio in proposito è il salto di due classi energetiche richiesto agli interventi per essere ammessi al super ecobonus 110%: Ruspi ricorda che si sta puntando ad eliminare, attenuare o circoscrivere questo obbligo, eventualmente ampliando le deroghe già presenti nel Decreto Legge.

«Ma stiamo parlando di indiscrezioni di stampa, annunci parlamentari e, in qualche caso, di speranze: non sono queste le prospettive sulle quali lavorare, anche perché, sia per le aziende che per i committenti, gli effetti potrebbero non essere irrisori».

C’è poi da capire, annota Ruspi, come i decreti attuativi andranno a fare ordine in merito alla trasformazione della detrazione fiscale in sconto in fattura o cessione del credito d’imposta, senza contare l’incertezza sulle cessioni dei benefici fiscali (pro-soluto/pro-solvendo).

Lo sconto in fattura (in base al DL Rilancio il committente dei lavori non paga l’impresa che può recuperare il credito anche attraverso il sistema bancario) era peraltro un meccanismo già introdotto dal Decreto Crescita, ma con modalità che ai tempi avevano fatto insorgere le imprese e Confartigianato Varese. «Ora c’è più flessibilità e l’impresa può trasferire il credito alle banche, oppure utilizzarlo in compensazione, etc.; così, dovrebbero esserci meno preclusioni da parte di tutti. Il ruolo delle banche è essenziale – conferma Ruspi – e vedremo quali soluzioni e condizioni gli istituti proporranno per queste operazioni».

Si attende infine di capire se verrà introdotto un portale unico per le autorizzazioni necessarie, ma anche chiarimenti in merito alla certificazione dei materiali.

Come dire: sotto il cielo dell’edilizia e dell’impiantistica, restano un po’ troppe nubi.

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CONSULTA LE NOSTRE FAQ

SUPER ECOBONUS 110%: FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA
Le domande sul super Ecobonus 110% sono sempre più numerose. Soprattutto a così poca distanza dal suo avvio, fissato al 1° luglio 2020. L’incentivo, però, rischia di incagliarsi perché ad oggi l’Agenzia delle entrate non ha emesso alcun decreto attuativo. Quello che deve regolamentare lo sconto in fattura e la cessione del credito: sono queste le misure da attuare con provvedimento, e sono questi i due aspetti innovativi dell’agevolazione che punta alla detrazione delle spese sostenute per lavori di risparmio energetico e riduzione del rischio sismico. Qui di seguito, alcune domande frequenti che si stanno facendo imprenditori e cittadini in attesa che si sblocchi la situazione.

 Cos’è il super Ecobonus 110%?
L’Ecobonus 2020 al 110% o Super bonus al 110% è una detrazione fiscale inserita nel decreto Rilancio per incentivare i lavori di ristrutturazione che riducono i consumi energetici degli edifici.

Le detrazioni sono pari al 110% delle spese sostenute. Ne possono usufruire i contribuenti assoggettati Irpef e i titolari di reddito d’impresa (Ires). L’incentivo va ripartito in 5 quote annuali di pari importo e riguarda le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021

 I REQUISITI TECNICI PER POTER BENEFICIARE DEL SUPER ECOBONUS

Quali sono i requisiti tecnici da rispettare per poter ottenere il super Ecobonus 110%

  • gli interventi devono garantire l’incremento di almeno due classi energetiche, che deve essere dimostrato con un Attestato di Prestazione Energetica (APE);
  • è necessario redigere un’asseverazione che attesti la conformità dei lavori alle richieste di legge e, soprattutto, la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati.

GLI INTERVENTI

Quali sono gli interventi interessati dal super Ecobonus 110%?

  • interventi di isolamento termico delle superficie opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie lorda dell’edificio medesimo. Viene calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 60.000 euro;
  • interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria. Gli impianti possono essere a condensazione, a pompa di calore, ma anche ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici (con relativi sistemi di accumulo). E’ calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 30.000 euro;
  • I requisiti del punto sopra sono validi anche per gli edifici unifamiliari. E’ calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 30.000 euro ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito;

Si potrà usufruire dell’Ecobonus anche per altri interventi, ma solo se eseguiti insieme a quelli di cui si è detto sopra:

  • interventi di efficientamento energetico;
  • installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica;
  • installazione contestuale o successiva di sistemi di accumulo integrati negli impianti solari fotovoltaici;
  • installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

SCONTO IN FATTURA E CESSIONE DEL CREDITO

In alternativa alla fruizione diretta del super Ecobonus, cosa si può fare?
Ci sono due possibilità:

  • lo sconto in fattura: si tratta di un contributo sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, che anticipa il fornitore che ha effettuato gli interventi;
  • la cessione del credito e la trasformazione del corrispondente importo in credito di imposta, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, comprese banche e altri intermediari finanziari.