Senza ricordi non hai futuro

 

 

XII CAMPAGNA NAZIONALE DI PREDIZIONE DELL’ALZHEIMER 2019

Con un incontro dal titolo: “SENZA RICORDI NON HAI FUTURO”,  si terrà sabato 13 aprile presso la Sala Riunioni del Centro Sanitario Polimedica di Via Mascagni 41 a Vigevano la “XII° Giornata nazionale di predizione dell’Alzheimer” per sensibilizzare e informare in merito alla prevenzione delle patologie della terza età, con particolare riferimento alla demenza senile e all’Alzheimer, la malattia neuro-degenerativa che in Italia colpisce centinaia di migliaia di persone, anche attraverso la somministrazione di test conoscitivi sulla malattia.

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“L’Alzheimer è una delle malattie maggiormente invalidanti – spiega Agostino Morra, Presidente di Anap Confartigianato Lomellina – e con il crescere dell’età media della popolazione è purtroppo una patologia sempre più diffusa. Per i familiari non è semplice avere cura di una persona che soffre di Alzheimer ed è per questo importante essere ben informati, non solo sulle modalità di cura, ma anche sul come è opportuno relazionarsi con questi pazienti. Inoltre la diagnosi precoce è importante anche per avere maggiore successo nelle terapie.”  “Con questa azione – sottolinea Morra – Confartigianato conferma il suo ruolo non soltanto nell’ambito della tutela e rappresentanza degli interessi dell’artigianato e della piccola media impresa, ma si fa promotrice di un’azione a tutela della società e di una fascia importante di essa, quella della cosiddetta terza età.”

Nell’ambito dell’ultima indagine europea sulla salute (Ehis) in Italia si registrano 654 mila malati di Alzheimer o demenze senili, di cui 461 mila sono donne (70,5%) e 193 mila sono uomini (29,5%), e che nel totale rappresentano l’l,3% della popolazione con 15 anni ed oltre. Rispetto alla precedente rilevazione riferita al 2013 si contano 94 mila ammalati in più di Alzheimer o demenze senili, pari ad una crescita cumulata nel biennio del 16,8%.

La natura di queste malattie le porta a concentrarsi tra gli anziani: le persone con 65 anni ed oltre contano, infatti, 616 mila casi e rappresentano il 94,2% del totale di questi malati e nel dettaglio sono 548 mila i malati tra le persone con 75 anni ed oltre, pari al 83,8% dei malati.

L’incidenza di Alzheimer e demenze senili per le donne è doppia rispetto a quella rilevata per gli uomini: nel dettaglio per le donne di 75 anni ed oltre è del 10,2% rispetto al 5,3% degli uomini.

La mortalità per Alzheimer – rilevata dai 50 anni in poi – indica che la malattia causa 19,4 decessi ogni 1.000 di persone con 50 anni ed oltre. Il tasso standardizzato di mortalità da Alzheimer registra 46,9 morti ogni 100 mila persone con 50 anni ed oltre, dato che raddoppia nel caso della popolazione con 65 anni ed oltre (89,6 morti) ed oltre ed è tre volte e mezzo per la popolazione con 75 anni ed oltre (162,1 morti).

Lo stato di salute degli anziani con 75 anni ed oltre.
Una rilevante sfida per il sistema di welfare, dei servizi sanitari e di assistenza è rappresentata dalla cura di una platea di anziani in continuo allargamento e che – in quota rilevante – soffrono di malattie croniche e non curabili: in Italia i tre quarti (76,0%) degli anziani con 75 anni ed oltre si dichiara in uno stato di salute non buono, valore di 5,3 punti inferiore rispetto alla media UE del 70,7% e che ci fa piazzare al diciassettesimo posto tra 35 Paesi europei (28 membri dell’UE, Serbia, Turchia, Montenegro, Macedonia, Islanda, Svizzera e Norvegia).

Le badanti e l’incidenza sugli anziani con 75 anni ed oltre non in buona salute In Italia i servizi di cura ai malati di Alzheimer e in generale alle persone non autosufficienti sono a carico della famiglia e in molti casi richiedono la presenza di badanti, lavoratori domestici che prestano un’attività lavorativa continuativa di assistenza. A tal proposito va evidenziato che nel 2016 in Italia la spesa pubblica per la famiglia è pari all’1,5% del PIL inferiore alla media dell’1,7% dell’UE; in particolare la spesa in Italia è inferiore al 2,4% della Francia e all’1,7% della Germania.