Senza autostrada, si muore. Appello dei sindaci per l’economia della Lomellina

«Senza l’autostrada, l’agognata Broni – Mortara – Stroppiana, la nostra zona è destinata a morire». L’allarme arriva dai primi cittadini della Lomellina occidentale, zona periferica con vie di comunicazione assolutamente inadeguate. L’appello di alcuni sindaci è stato inviato all’europarlamentare Angelo Ciocca, Lega, e ai deputati Alessandro Cattaneo, Forza Italia, e Marco Maggioni, anche lui sotto l’insegna del Carroccio.

I firmatari sono Roberto Francese, sindaco di Robbio, Giovanna Falzone (Cilavegna), Stefano Tonetti (Candia Lomellina), Matteo Grossi (Sant’Angelo Lomellina), William Grivel (Castello d’Agogna), Massimo Saronni (Zeme), Franco Berzero (Breme) e Pietro Ghiselli (Sartirana Lomellina), Giuseppe Cirronis (Palestro), Riccardo Taccone Berzero (Rosasco), Giovanni Cattaneo (Ceretto) e Michele Ratti, primo cittadino di Nicorvo.

Robbio coi suoi 5850 abitanti è il centro più popoloso, seguito da Cilavegna, 5500. All’appello disperato si uniscono quasi tutte le aziende, tra cui la robbiese Riso Gallo. Robbio è la “capitale industriale” di quel territorio al confine con le province di Novara e Vercelli.
«Il nostro territorio – dice Francese – attualmente è tagliato fuori da tutto. Le aziende presenti a Robbio, di assoluto livello, devono scontare un gap istituzionale enorme. I camion che vogliono raggiungere la autostrada A21, la Torino – Piacenza, devono attraversare l’intera Lomellina. Strade percorse da tantissime automobili, strette». Stessa cosa per la A26, la Genova – Gravellona Toce, che lambisce il territorio. Il casello è al di là del Sesia. Con il raccordo autostradale in progetto, la si imboccherebbe in un attimo. «Oggi – prosegue Francese – si fa il giro della Lomellina. Col casello a Castello d’Agogna tutto sarebbe diverso. Di fatto chiunque vuole investire qui è frenato proprio per il discorso trasporti. Il gruppo Vetropak, produttore di vertice di vetro per imballaggi, voleva acquistare un terreno a Robbio. Il prezzo era convenientissimo, anzi di più. Hanno deciso di acquistarlo a Magenta, pagando 10 volte tanto ma col casello a disposizione. Abbiamo perso 300 posti di lavoro. O ci dichiarano “zona depressa” e ci tagliano le tasse, o dobbiamo cercare la svolta. Lo stesso polo logistico di Mortara senza l’autostrada non potrà decollare». Per questo sempre più sindaci decidono di battersi: ne va del futuro del loro territorio, che rischia di essere una landa desolata.