Protagonisti e non comparse: quando l’emergenza sanitaria finirà dovremo essere veloci, competenti e competitivi

Facciamoci trovare preparati: quando la crisi sanitaria smetterà di colpire il Pianeta, tutto ripartirà in modo rapidissimo. E noi dovremo essere pronti a cogliere qualsiasi opportunità di rilancio ci venga offerta dai mercati.

Il presidente di Confartigianato Imprese Lomellina Luigi Grechi ha parlato chiaro venerdì 16 ottobre in occasione dell’assemblea degli associati, trasferita in modalità anti-Covid e posticipata dalla primavera all’autunno a causa dell’emergenza Coronavirus. «Dobbiamo ripensare il nostro modello di sviluppo e valorizzare le specificità e le identità territoriali, rilanciando il valore della comunità e del suo sistema economico» ha chiesto il numero uno di via Ottone, ricordando quanti e quali cambiamenti abbia imposto il lockdown e come la piccola e media impresa possa giocare, in questo momento, un ruolo offensivo.

«Protagonisti, e non comparse: le nostre aziende si candidano a riavviare il processo di sviluppo economico e a contribuire allo sviluppo sociale, creando un contesto favorevole a tutta la comunità territoriale». Certo, sarà difficile pensare ad aziende lanciate alla rincorsa dello sviluppo economico in un contesto paludato e scarsamente proattivo: «Abbiamo strade e ponti fermi da vent’anni e siamo in un isolamento infrastrutturale che mal si concilia con la nostra voglia di fare e di conquistare nuove fette di mercato» è l’affondo di Grechi, che spara ad alzo zero: «Senza infrastrutture su ferro, su gomma e digitali, rimarremo isolati, e ci ridurremo a contare il numero di attività economiche destinate a chiudere i battenti». Cambiare il passo o sbattere contro il muro dell’inattività: questa è l’alternativa di fronte alla quale Grechi richiama tutti a un cambio di rotta: «Nessuno ci aspetterà, quando il clima si farà migliore, chi ha le gambe ricomincerà a correre». E lo farà sfruttando quattro vettori, gli stessi identificati nel documento “Per una nuova normalità” che Confartigianato Imprese Lomellina ha messo a disposizione delle imprese e del territorio per aprire un cantiere costruttivo di idee e soluzioni concrete.

«Fiducia, riorganizzazione e acquisizione di nuove competenze, innovazione e rafforzamento delle performance del territorio sono le linee guida sulle quali scommettere senza esitazione» le parole di Grechi, che entra nel merito: «Dare e ricevere fiducia significa garantire continuità, rispettare le norme a tutela della sicurezza nel contrasto alla pandemia, assicurare la regolarità dei pagamenti e individuare i fornitori in un perimetro ben definito». Per quanto riguarda i nuovi modelli organizzativi, è chiaro che debbano «rispondere al duplice obiettivo della maggiore produttività, offrendo, al contempo, una garanzia di continuità. Non è più rinviabile – chiarisce Grechi – l’acquisizione di nuove competenze, sulle quali costruire abilità da spendere in contesti nazionali e globali».

«Ricerca e innovazione – continua il presidente di Confartigianato Lomellina – sono i pilastri dell’innovazione. Cito ad esempio il potenziamento della banda ultralarga per rispondere al bisogno delle imprese, dei loro clienti e dei fornitori, di contenere i tempi degli spostamenti. Ma penso anche al trasferimento delle conoscenze dai centri di ricerca alle Pmi». A chiudere, l’importanza del territorio, la cui «cronica carenza di infrastrutture rischia di radere al suolo il tasso di competitività del sistema economico».

Alla voce “criticità”, Grechi annovera anche altre spine infilate nel corpo delle imprese: il ritardo nello stanziamento di fondi per la cassa integrazione artigiana, l’inefficacia degli incentivi alle assunzioni (troppo breve il lasso temporale del provvedimento governativo), la difficoltà di accesso alla liquidità, la complicazione dell’iter per il super ecobonus 110% per le ristrutturazioni eco-compatibili, la debolezza degli incentivi all’occupabilità e il gigantismo della burocrazia.

«L’impresa a valore artigiano è la risposta alle richieste dei mercati, che reclamano prodotti personalizzati, di qualità e fortemente ancorati all’essenza dei propri territori ma non ci sarà impresa, né valore artigiano, senza un contesto in grado di sostenere gli sforzi dell’imprenditorialità». Un messaggio forte: adesso, con determinazione, o mai più.

LEGGI LA RELAZIONE COMPLETA QUI