Online i dati dell’Osservatorio di Confartigianato Imprese Lomellina relativi al I° trimestre 2013

Sono disponibili i dati relativi al I° trimestre 2013 elaborati dalla nostra struttura associativa.

Il commento del nostro Presidente Stefano Bellati:

OGNI GIORNO CHIUDONO 20 IMPRESE ARTIGIANE LOMBARDE

Il primo trimestre dell’anno ha fatto registrato un deciso calo del numero di imprese della nostra provincia. Un saldo negativo di 453 che risulta il peggiore degli ultimi dieci anni. Era andata meglio persino nel primo trimestre del 2009, quando il saldo era stato negativo per poco più di 42 unità e anche nel 2004, un anno particolarmente difficile per la demografia imprenditoriale.  Nel primo trimestre 2013 si è registrata un'ulteriore diminuzione delle iscrizioni rispetto allo stesso periodo del 2012 (1.015 contro 1.136) e un ancor più sensibile balzo in avanti delle cessazioni (1.468 contro 1.340).

Sotto il profilo territoriale, il trend pavese è più simile a quello italiano (‐0,51%) che non a quelloLombardo dove il tasso di crescita, determinato da un tasso di natalità del 2% e di mortalità del2,3%, è solo leggermente negativo (‐0,3%). A pagare il prezzo più caro sono stati, ancora una volta, gli artigiani, scesi a 15.225 unità: le 303 imprese artigiane che tra gennaio e marzo sono mancate all'appello rappresentano, infatti, oltre due terzi (il 66,8%) del saldo negativo complessivo del trimestre. Rispetto al primo trimestre del 2012  il saldo dei primi tre mesi del 2013 segnala dunque un peggioramento di quasi il 49%. In termini percentuali, la riduzione della base imprenditoriale artigiana è stata pari all'1,95% con una forte accelerazione rispetto al già negativo risultato del 2012 (‐0,96%). Tra i settori spiccano, in termini relativi, i bilanci negativi delle costruzioni (‐2,05% corrispondente a 188 imprese in meno, quasi tutte artigiane), del commercio (‐1,48% che in valore assoluto corrisponde ad un saldo di ‐164 unità) e dell’agricoltura (‐1,88% pari a ‐137 imprese). Anche le attività manifatturiere perdono 50 aziende pari a ‐0,91%.

“I dati congiunturali elaborati dal nostro Ufficio Studi, unitamente a quelli provenienti dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia – afferma il Presidente di Confartigianato Imprese Lomellina, Stefano Bellati – evidenziano ancora una volta il drammatico momento in cui le attività produttive pavesi si trovano ad operare.  Il crollo dei consumi interni causato dal sentimento di sfiducia maturato in questi anni da imprese e famiglie non accenna a diminuire e continua a comprimere la domanda interna. Il calo del fatturato e le difficoltà di accedere al credito o di riscuotere i propri crediti inoltre, non solo scoraggiano nuovi investimenti ma spingono addirittura a chiudere i battenti anche le aziende “sane”. 

Un dato su tutti deve far riflettere: In Lombardia, dall’inizio dell’anno stanno chiudendo 20 aziende artigiane al giorno. 

Secondo il leader di Confartigianato Lomellina il nodo della crescita non è più rinviabile e deve essere il centro dell’azione politica dell’ attuale Governo, come ricordato dal Presidente nazionale  Merletti durante l’Assemblea di Confartigianato dello scorso 11 giugno quando senza mezzi termini ha affermato come “le imprese hanno sempre fatto e stanno facendo tutto il possibile per non cadere sotto i colpi della recessione: adesso tocca alla Politica fare il proprio DOVERE in quanto gli imprenditori non ne possono più di promesse non mantenute, di impegni non rispettati e di norme fatte e disfatte o che addirittura hanno dato risultati opposti a quelli auspicati”.

“Da parte nostra – ha proseguito Bellati – , è costante l’impegno nel supporto alle aziende del territorio, soprattutto con riferimento alle azioni che favoriscono l’internazionalizzazione e l’accesso al credito.   Sarà anche importante lo sforzo che si dovrà compiere per sostenere e promuovere l’operatività dei nostri Confidi, che rappresentano uno strumento qualificante e operativo sul mercato del credito”.