Non imboccheremo la strada della decrescita infelice: l’orgoglio delle imprese rilancerà la Lomellina

Pubblichiamo la relazione illustrativa del presidente di Confartigianato Lomellina, Luigi Grechi, in occasione dell’assemblea generale ordinaria e straordinaria degli associati del 28 giugno.

Cari consiglieri,
è il momento di ripartire. Ripartire subito e ripartire meglio, con la spinta dell’innovazione, della transizione sostenibile, delle infrastrutture, dell’attrattività territoriale, della formazione e della coesione economica e sociale.

La campagna vaccinale cammina spedita, la fiducia delle imprese risale, la manifattura e l’edilizia trainano la ripresa, abbiamo di fronte a noi la potenza di fuoco dei 221 miliardi del Pnrr e riforme strutturali (giustizia, pubblica amministrazione e fisco) in grado – in potenza – di trasformare il Paese.

Premesse che autorizzano all’ottimismo. Ottimismo che dobbiamo coltivare in parallelo a un rilancio che è necessario sostenere collettivamente, soprattutto in un territorio che ha pagato più di altri il dazio della pandemia e di una crisi strutturale che da anni lo spinge agli ultimi posti delle classifiche regionali.

In provincia di Pavia la natalità delle imprese oggi è negativa (-671 tra i quattordici mesi pre-pandemia e i quattordici mesi di crisi Covid) e l’occupazione mostra segni di sofferenza, con novemila unità in meno (dato peggiore rispetto alla media lombarda) nelle imprese, nonostante il perdurante blocco dei licenziamenti. Registriamo inoltre importanti difficoltà alla voce giovani e donne e crescenti criticità nell’inserire in azienda le professionalità necessarie ad accompagnarla nel futuro. Strascichi di un anno pesante che non possiamo dimenticare ma che dobbiamo superare. Vogliamo una provincia capace di ritrovare il segno più, una provincia dinamica, economicamente solida e riconoscibile nelle sue identità e peculiarità. Competitiva e compatta negli intenti.

È per raggiungere questi non semplici obiettivi che abbiamo lavorato senza sosta nel corso del 2020, così come nel 2021, a dispetto delle difficoltà che vi sono ben note, per operare sul doppio fronte della vicinanza alle aziende e delle sollecitazioni al territorio. Ricordo con orgoglio che Confartigianato Lomellina, anche nei momenti più bui e difficili del contagio, è rimasta al fianco delle imprese, facendo fronte con loro alla raffica dei Dpcm, all’interpretazione delle normative più complesse e all’adempimento di tutte le procedure necessarie ad Fsba. Quando il virus ha congelato il mondo, rinchiudendoci nelle case, abbiamo lanciato un portale – Botteghe Artigianali – per traghettare le imprese nel mondo dell’eCommerce. Quando si sono fermate le fiere e gli aerei sono rimasti a terra, abbiamo investito sull’internazionalizzazione “digitale” con i webinar del settore estero di Artser. Per rafforzare la competitività del settore impianti abbiamo lanciato il progetto Ipe (Imprese di Provata Eccellenza) – che puntiamo ad estendere a tutti i comparti – focalizzandoci con la nostra società di servizi Artser sulla formazione permanente per una categoria fortemente spinta al cambiamento dal superbonus 110% e sulla certificazione di qualità, fondamentale in un mercato sempre più affollato e liquido.

E, ancora, abbiamo provato a rimettere ordine nel disordine generato dal Covid ipotizzando quattro azioni per ripartire con strategie innovative e fuori dagli schemi del pre-pandemia, portando al contempo le aziende a prendere consapevolezza delle proprie potenzialità attraverso incontri online con esperti nei principali campi della cultura aziendale.

Sforzi combinati alla parallela azione condotta su scala territoriale: la Lomellina non è terra di nessuno, è la nostra terra. Non è la periferia di un impero milanocentrico ma il cuore di una manifattura con tante eccellenze a cominciare da quella riconducibile ai settori calzaturiero e meccano-calzaturiero. Abbiamo sempre avuto nella mente questa convinzione quando, a fronte dei ritardi nella realizzazione di infrastrutture strategiche per permetterci di competere, ci siamo mossi in sinergia con i principali attori politici e associativi del territorio per ricordare che fare non è un’opzione.

Chi guida le nostre città e la nostra provincia, chi la rappresenta nelle istituzioni, sappia che non ci arrenderemo, non imboccheremo la strada della decrescita infelice. L’orgoglio delle imprese è un valore che abbiamo il dovere di difendere, e le imprese sono orgogliose di essere nate e cresciute in Lomellina, in un territorio che ha saputo esprimere eccellenze e specializzazioni di altissimo livello.

Abbiamo sempre detto che il ponte sul fiume Ticino, la Vigevano-Malpensa, la Broni-Mortara e il rafforzamento delle linee ferroviarie sull’asse milanese sono elementi di competitività per le imprese, di avvicinamento allo snodo aeroportuale di Malpensa e di prossimità con un capoluogo di regione che, a pandemia finita, speriamo possa ritrovare la spinta innovatrice che ne ha caratterizzato lo sviluppo negli ultimi anni.

E’ il momento di sostenere la ripresa: che impatto reale potranno avere le risorse del Pnrr se il territorio non sarà in grado di valorizzarle esprimendo il meglio di sé stesso a supporto di un sistema economico che, lo ricordo, è la fonte primaria del nostro benessere?

Un territorio vivo è un territorio irrorato, in grado di attirare e trattenere risorse, imprese e talenti. Siamo certi che oggi, il nostro territorio abbia queste potenzialità, e sappia esprimerle nel modo giusto?

E’ il momento di fare sistema, di unire le forze, di raccogliere la voce delle imprese e di imprimere un’accelerazione allo sviluppo della Lomellina, facendo in modo che i giovani tornino ad apprezzarla come luogo di studio e di lavoro. Abbiamo eccellenze formative di altissimo spessore e un nuovo Its specializzato nel settore della meccatronica si aggiungerà presto, mettendosi a disposizione non solo della città di Vigevano ma di un’area vasta e omogenea.

Nel Comitato Intercategoriale abbiamo trovato convergenze importanti, che continueremo a coltivare per il bene del territorio, e per quello delle imprese, che lì vediamo rappresentate nella loro totalità. Abbiamo la certezza che quanto fatto sino ad oggi sia di grande importanza e di elevato spessore ma, evidentemente, qualcosa ancora non va.

Ai comuni dico: sappiate diventare attrattivi. Promuovete servizi di qualità, adottate una tassazione che tenga conto delle debolezze del sistema economico, rendete semplici e digitali le pratiche amministrative, imparate a dialogare con le imprese, considerandole a tutti gli effetti attori strategici dello sviluppo. Solo con questo approccio amministrativo si potranno attirare o far crescere nuove attività economiche. Lo ripeto: il benessere, il nostro benessere, dipende da come sapremo sostenere le aziende, consentendo loro di esprimersi nel modo più efficace sui mercati e nel confronto con i competitor.

Agli imprenditori dico: formiamoci. Prepariamoci alla transizione digitale e alla rivoluzione green. Quando le catene della fornitura vireranno in queste direzioni, dovremo essere pronti ad assecondarle, per non rischiare di venirne espulsi. Acquisire nuove competenze, e non parlo di formazione obbligatoria, è un dovere. Il futuro c’è per chi lo sa costruire, per chi sa cambiare nel momento in cui a chiederlo sono il mercato, i clienti, il Pnrr e la finanza.

Prepariamoci e prepariamo i nostri collaboratori: non dimentichiamo che il successo di una azienda dipenderà sempre di più da come, e quanto, loro sapranno condividere il nostro progetto di imprenditori.

Affidiamoci agli esperti, chiediamo aiuto quando è necessario e dialoghiamo con il territorio e con le altre imprese. Non rinchiudiamoci nella convinzione che le risposte stiano solo in noi, il confronto può arricchire le idee e azioni.

Ci aspettano mesi complessi e stimolanti: faremo di tutto affinché le risorse del Pnrr non finiscano nei polmoni delle industrie zombie, molte delle quali a oi ben note, ma vengano equamente ripartite affinché possano intercettare le spinte al rinnovamento delle Pmi.

Spingeremo affinché il territorio reagisca all’immobilismo, avviandosi sulla strada dell’infrastrutturazione fisica e digitale.

Affiancheremo gli imprendi per fare in modo che possano cogliere tutte le chance del cambiamento.

E’ il momento di ripartire. Facciamo in modo che sia la nostra ripartenza.