La Malandra ha già vinto la sfida di Euroguss: in Germania il made in Italy fa conquiste

Qualità, innovazione, rapporti diretti. E una sfida: farsi trovare pronti. L’azienda vigevanese Malandra srl, 70 anni di vita in questo 2020, ha per la prima volta preso parte a Euroguss, fiera di riferimento per il settore fonderia e tecnologie collegate tenutasi la scorsa settimana a Norimberga, in Germania.

Per Malandra – specializzata in fusioni di alluminio in conchiglia e pressofusione per l’industria automotive, dei motori elettrici, petrolchimica, ma anche navale, aeronautica, e alimentare – un’esperienza di grande valore, come conferma la titolare Melissa Malandra: «Si è sicuramente trattato di una vetrina importante, che ci ha offerto una rilevante occasione di visibilità da parte di grandi marchi dell’automotive come Volvo, Honda e la stessa Panasonic, entrata in questo ambito. Penso poi a nomi altisonanti nel campo del motore elettrico, un mercato emergente. La nostra presenza ha rappresentato un po’ una novità per questa fiera, e quindi abbiamo avuto gli occhi puntati addosso. Ci siamo confrontati con settori senza dubbio particolari come quello delle giostre, da noi mai toccato ma di valore: le nostre pulegge, utilizzate in agricoltura, possono essere applicate al mondo del divertimento, perché vengono ad esempio usate per le classiche montagne russe. Abbiamo poi toccato il mondo della grande distribuzione, trovando realtà interessate a pistoni e automazione. Abbiamo ricevuto domande importanti, e dovremo lavorare per capire come agire al meglio per fornire una risposta adeguata».

Non solo: «Ci siamo per la prima volta rapportati con l’ambito dei motocicli. Non avevamo ancora avuto modo di tastarlo con mano, pur avendo fatto il filo, nel tempo, a grandi aziende. In particolare, abbiamo parlato di supporti per il sistema frenante delle moto. Abbiamo toccato tantissime nazionalità: India, Gran Bretagna, Germania, Spagna, Francia, Giappone, Austria, Belgio, in parte anche Cina e Turchia che però, più che cercare clienti, si sono proposte. E poi l’Italia: abbiamo ricevuto richieste ben precise nel campo della luce e degli impianti di riscaldamento, parlando anche con un’azienda italiana che cercava un fornitore del nostro Paese. Italia che ha bisogno di Italia, quindi, un qualcosa che ci ha fatto piacere».

I MARGINI CI SONO
Questa fiera consente di aprirsi a tanti comparti diversi: «Molti sono stati gli spunti – aggiunge Melissa Malandra – senza dimenticare l’area dell’elettromedicale, sulla quale puntiamo con forza. Abbiamo potuto confrontarci con un’utenza di alto profilo, attenta e con esigenze ben precise, ma abbiamo anche potuto comprendere meglio dove sta andando il mercato: Euroguss è una fiera biennale, e non tutti i giorni è possibile vedere un panorama di fonderie e di subfornitura così ampio e di qualità. Eravamo, insomma, nel posto giusto al momento giusto. Ora dobbiamo capitalizzare».

La voglia di impegnarsi certo non manca: «L’esperienza è stata positiva, adesso si tratta di lavorarci sopra. I clienti non ti bussano alla porta, vanno cercati. La trasferta tedesca ci ha fatto capire che ci sono margini, ma è chiaro che occorre avere il progetto giusto e il prezzo adeguato. Va creato il contesto ideale, ma c’è stata una bella apertura da parte di molte realtà. Noi siamo pronti a giocarcela, e anche per questo vogliamo integrare la certificazione ISO 9001 con la IATF, che riguarda proprio il settore dell’automotive».

L’ESPERTO
La parola a Matteo Campari, Servizio Estero di Confartigianato Artser, che ha accompagnato l’azienda vigevanese in questa nuova avventura: «Da un primo confronto con una fiera a Lipsia a cui ho preso parte lo scorso anno, dedicata a un settore diverso ma comunque con una certa affinità al mondo manifatturiero, posso dire di aver percepito – pur essendo difficile fare previsioni – un maggiore ottimismo rispetto a dodici mesi fa. Gli interlocutori avuti durante il salone sono risultati alla ricerca di una lavorazione specializzata come quella che è in grado di offrire Malandra, e di un partner che possa avere flessibilità e credibilità per poter rispondere alla loro tipologia di richiesta. La formula vincente è rappresentata da un mix tra competenze specifiche e una battaglia relativa ai prezzi. Ciò che infatti molti chiedono è sì un interlocutore italiano che possa svolgere lavoro su specifiche richieste molto chiare, ma anche un’attenzione ai prezzi». Come seconda chiave di lettura «direi che Euroguss si è confermato un evento di livello, nonostante la fase di rallentamento vissuta dalll’economia tedesca».

«La Germania d’altronde ci interessa anche come piattaforma per intercettare la clientela internazionale, in tal senso abbiamo incontrato aziende tedesche e non solo. Nel settore, quindi, questa rimane un piazza molto valida. Adesso si apre la vera sfida, cioè l’esigenza di “battere il ferro” e cercare di potare a casa richieste di preventivi, valutazioni. Si tratta di un punto fondamentale, senza il quale l’investimento fatto per presenziare al salone assume un valore relativo: occorre continuità, va seguita un’attenta tabella di marcia. E in questo Malandra ha senza dubbio le idee molto chiare».