Italian Converter, il sogno diventato realtà che cresce con i giovani e la ricerca

il-mio-post«Ancora oggi lavoriamo costantemente sullo sviluppo dell’azienda, in un’ottica di continua riorganizzazione. Non ci consideriamo arrivati, ma anzi in qualche modo “rinati”.  Da 60 dipendenti siamo passati attualmente 110. Puntiamo in maniera particolare sulla ricerca di un personale giovane e sempre più specializzato, per unire competenza a intraprendenza». Costantino Karazissis, fondatore e titolare di Italian Converter, ha le idee molto chiare.

E la sua storia è quella di un professionista che ha deciso, esattamente 25 anni fa, di trasferire il proprio modo di intendere le cose in un’azienda innovativa.  E oggi parliamo di un rilevante player internazionale del settore  produzione di tessuti per calzatura, pelletteria, abbigliamento e arredamento.

LA STORIA DI UN PERCORSO DI VALORE
Siamo nel 1994.  Costantino Karazissis, un passato nel settore commerciale come rappresentante, decide di dare vita a una realtà nuova: «Ho sentito in me l’esigenza di dar vita a qualcosa di diverso rispetto a quanto già presente sul mercato all’epoca. Ho così deciso di offrire un servizio che all’epoca mancava, e che ancora oggi scarseggia: la possibilità di ottenere tagli di piccole dimensioni, per poter consentire a ogni singola azienda di esprimere se stessa al meglio. È nato un magazzino di servizio, che ha aiutato molto Italian Converter e i clienti a crescere rapidamente». Non solo: «Di fatto abbiamo introdotto il termine “tessuto” (prima si parlava di tela, ndr) e puntato sull’elasticità, che è stata all’epoca il nostro fiore all’occhiello».

costantino-karazissis-1Un’ascesa di alto livello, quella di Italian Converter, che prima del 2000 tocca i 43 miliardi di lire di fatturato. E al suo fianco sono sorte anche realtà collegate, Artes Srl per l’accoppiatura e Future Srl specializzata in microfibra: «Uno dei nostri elementi distintivi è la voglia di sperimentare». Dopo una crisi interna superata nei primi anni Duemila, l’azienda con sede a Vigevano si è rilanciata in maniera rilevante, dando vita a un percorso virtuoso: «Nel 2008 l’arrivo della crisi globale non ci ha colto impreparati, anzi eravamo innegabilmente ben “armati”». Pronti, insomma, a dire la propria: «Oggi siamo ben posizionati sul mercato e continuiamo a fare ricerca, che rappresenta il 5% del nostro fatturato. In azienda sono attivi i miei figli, che ogni giorno di più contribuiscono con impegno all’innovazione e allo sviluppo aziendale».

LA FORZA DEL GREEN E DELLA CRESCITA
italian-converter-3«Stiamo costantemente investendo. Oggi ci troviamo ancora in un’area di seimila metri quadrati coperti, ma abbiamo acquisito uno stabilimento di 15mila. La tendenza “green” attuale, poi, non ci coglie di sorpresa: abbiamo pochi scarti industriali liquidi e crediamo molto nel valore della tracciabilità. Da sempre cerchiamo di creare ambienti ecologici ed ecosostenibili, e i nostri prodotti sono sempre più legati al riciclaggio. Siamo inoltre ben informatizzati da oltre vent’anni e crediamo fortemente nell’applicazione della tecnologia ai processi aziendali». Il Made in Italy è un fattore di valore, «ma importiamo anche, non perdendo di vista il mercato globale». La clientela di Italian Converter è caratterizzata dalle miglior firme: «Calzatura e pelletteria restano il nostro core business, ma lavoriamo anche di riflesso con l’abbigliamento. Stiamo altresì puntando sull’arredamento medio-alto, sempre con le grandi firme».

NUMERI E AMBIZIONI
teodora_«Come gruppo – evidenzia ancora Karazissis – negli ultimi cinque anni abbiamo fatto registrare incrementi tra il 10 e il 15%. Nel 2018 abbiamo fatturato 26 milioni di euro, con una buona marginalità, e pensiamo di poter chiudere il 2019 con un segno positivo tra il 5 e il 10%».

Alla base, una strategia che poggia le proprie basi su investimenti mirati, un mercato le cui prospettive paiono positive e una crescente (e meritata) fiducia da parte della clientela: «Si tratta di un mix che ci rende ottimisti». Una realtà, Italian Converter, che racchiude in sé gli elementi di un’azione proiettata al domani, consapevole della propria storia e attenta alle dinamiche di un mercato che, oggi, deve anche essere anticipato e stimolato.