Italia Paese di ricercatori, ma la maggior parte dei progetti saranno all’estero…

#sceltipervoi – È il bando di ricerca più prestigioso e più remunerativo che l’Unione europea mette a concorso per i giovani ricercatori di tutto il mondo. La prerogativa, però, è che il progetto si sviluppi in uno dei Paesi del vecchio continente. Per il mondo delle università e degli istituti di ricerca si tratta davvero del grant più autorevole. Per chi si barcamena tra borse di studio, business angel e bandi pubblici, è il finanziamento che segna la svolta concreta per la propria idea di innovazione.

Il Consiglio europeo della ricerca
Sono stati pubblicati i nomi dei vincitori dei 408 Starting Grant erogati dall’European Research Council. Un totale di 621 milioni di euro per progetti ad altissima innovazione, per una durata massima di 5 anni, e per i quali hanno concorso giovani ricercatori di 51 nazionalità diverse. Venti di loro, prenderanno casa in Europa, trasferendosi da Paesi extra Ue.

Soldi e lavoro
Ciascuna borsa di studio può avere un valore massimo di 2,5 milioni di euro. Per comprendere le dimensioni dei fondi Erc, basti pensare che i progetti finanziati andranno a creare quasi 3mila posti di lavoro per borsisti post-dottorato, dottorandi e altro personale che gravita attorno alle università e ai centri di ricerca.

Italiani ricercatori
I giovani del nostro Paese sono i terzi per numero di borse di ricerca ottenute. Un successo per l’innovazione portata avanti dalle menti italiane. Al primo posto, con quasi il doppio dei nomi rispetto agli altri Paesi della lista dei ricercatori premiati dall’Erc, la Germania. Sono 72 i tedeschi che usufruiranno dei preziosi fondi per i propri progetti. Al secondo posto i francesi (38), seguiti appunto dagli italiani, che hanno portato alla vittoria ben 37 progetti.

Non è un Paese per la ricerca
Un successo, però, mutilato. Leggendo la lista delle università e degli istituti dove questi progetti avranno luogo, si scopre che l’Italia è solo ottava per numero di progetti realizzati sul territorio. Solo 18 progetti, il che dimostra la bassa attrattività del sistema Paese. Al primo posto tra le sedi di progetti premiati dall’Erc, sempre la Germania (73). Al secondo l’Inghilterra (64), nonostante la spada di Damocle della Brexit, e al terzo i Paesi Bassi (53). Ma l’Italia è dietro anche alla Francia (41), Israele (34) che fa parte del programma dell’Unione europea, la Svizzera (31) e la Spagna (20).

Felice Florio – www.open.online.it