Ha settant’anni l’azienda che si “coccola” il gorgonzola

telaioSettant’anni di attività in un settore molto specifico, quello della creazione di imballaggi in legno specifici per il confezionamento dei formaggi, in particolare il gorgonzola. La ditta Colombo Ermenegildo, con sede a Cilavegna, è senza dubbio un piccolo gioiello espresso dal nostro territorio.

«La storia della nostra attività – sottolinea il titolare Davide Colombo – parte tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta. Mio nonno Ermenegildo era in contatto con alcuni produttori di gorgonzola che utilizzavano come imballaggi vecchie fasce in legno con tiranti in corda, simili a quelli che si usavano anche per i formaggi d’alpeggio. E così gli venne l’idea, insieme ad alcune persone che lavoravano nel settore, di creare fascette di legno che potessero contenere il gorgonzola durante la stagionatura. Si partì in uno scantinato a Parona, comune in cui siamo rimasti per decenni. Nel settembre del 2017, invece, il trasferimento a Cilavegna».

TRE GENERAZIONI, UN’UNICA MISSIONE
davide_colomboOggi all’opera c’è la terza generazione: «Dopo mio nonno, il cui nome è ancora ben presente nella denominazione dell’azienda, c’è stato mio padre Marino, che ancora oggi dà una mano. Quando si avvicinò alla pensione, io che ero un perito elettronico decisi di dare continuità all’attività, sarebbe stato un peccato perdere tutto il lavoro fatto nel tempo».

Era il 2010. «Attualmente abbiamo quattro dipendenti, tutte donne. Le macchine di cui disponiamo sono particolari, fu direttamente mio nonno a crearle, perché non esistevano. La base è rappresentata da tradizionali telai da tessitura: la trama è sempre costituita dal filo, ma l’ordito è di legno. Il meccanismo, comunque, ancora oggi ricalca quelli dei classici telai. Una volta entrato in azienda ho sfruttato le mie conoscenze elettroniche per modificare alcune componenti delle macchine, per rispondere meglio alle nuove esigenze».

GRANDI E PICCOLI PRODUTTORI
fascette
«Lavoriamo con quasi tutti i produttori di gorgonzola – prosegue Davide Colombo – in particolare con quelli più piccoli, che ancora oggi stagionano il formaggio con le fascette di legno. Oggi molti spingono verso la plastica, che una volta sterilizzata può essere riutilizzata ma che ha costi superiori, essendoci alle spalle un processo di natura industriale. Le grosse realtà si sono spostate verso la plastica, e richiedono le fascette di legno magari solo per le spedizioni all’estero: avendo la certezza di non poter più riutilizzare quegli imballaggi, puntano sui costi di gran lunga inferiori del legno».

«Ci sono anche alcuni supermercati che hanno sviluppato campagne di ricerca di prodotti che stagionano nel legno. Operiamo, come detto, principalmente nel settore del gorgonzola, ma ad esempio in Veneto esiste un formaggio, il morlacco, che è fatto di una pasta simile allo zola e quindi si presta all’uso delle nostre fascette, ma è più basso. Parliamo di 10 centimetri, contro i 20 del gorgonzola. In un mese escono dal nostro stabilimento tra le 20 e le 30 mila fascette. Da qualche anno, inoltre, ha preso piede il cosiddetto gorgonzola al cucchiaio. Abbiamo perciò iniziato a produrre particolari scatole di legno per contenerlo». Manualità e attenzione ai dettagli, quindi, per un’azienda che si è da subito ritagliata uno spazio in una nicchia che non accenna a ridurre il proprio fascino, ma soprattutto il proprio gusto.