Grandi opere: subito segnali concreti o la terra delle promesse resterà in serie B

«Il tempo è finito: da questo momento in poi siamo pronti a battere i pugni per ottenere quello che ci spetta». Luigi Grechi, presidente di Confartigianato Imprese Lomellina, analizza così lo stato di lento (per non dire nullo) avanzamento di alcune delle grandi opere alle quali le aziende hanno affidato le prospettive di sviluppo di un sistema economico che negli ultimi anni ha pagato caro il prezzo della recessione.

«La superstrada Vigevano-Malpensa, così come il raddoppio della tratta ferroviaria Mortara-Milano Porta Genova e la bretella autostradale Broni-Stroppiana non sono interventi accessori ma sono le infrastrutture indispensabili a riportare il nostro territorio nella serie A dell’economia lombarda, superando l’attuale “declassamento” certificato da tutti i dati congiunturali».

NON SIAMO SOLO UNA TERRA DI VOTI E PROMESSE
Una situazione che l’incontro tra i sindaci e il governatore di Regione Lombardia potrebbe sbloccare ma in merito alla quale serve l’impegno di tutti, affinché «la provincia di Pavia non rimanga un bacino elettorale utile solo a raccogliere voti e a distribuire promesse».

Grechi riassume i passaggi di un mosaico tutt’altro che ricomposto: «Già al tempo di Formigoni governatore, nel corso di un convegno finanziato dalla Camera di Commercio di Pavia, si parlò dei “costi del non fare”, evidenziando le perdite di fatturato subite dal territorio a causa delle carenze infrastrutturali (gomma e ferro)».

VIGEVANO-MILANO: UN’ETERNITA’ PER PERCORRERE 27 KM
Un paradosso, tanto che a guardare oggi quei dati sono se possibile anche meno rassicuranti di quando furono presentati: «La nostra sede di Vigevano dista 27 chilometri dall’headquarter di Confartigianato Lombardia in via Vittorio Veneto (Milano) ma, per raggiungerla, impieghiamo un’ora e mezzo con l’auto e più di un’ora con il treno, che ferma in Porta Genova: tempi lontani anni luce da quelli che si registrano in città metropolitane europee come Londra e Parigi». Stesso discorso, prosegue il numero uno dell’associazione, vale per Malpensa: con il nodo di Abbiategrasso a fare da tappo, per arrivarci tocca passare dal Piemonte (Trecate) per non mettere in conto tempi biblici.

TASSO DI ATTRATTIVITA’ DA ALLARME ROSSO
Bastano questi due esempi per certificare il bassissimo livello di competitività dell’area più dinamica della provincia di Pavia, quella stessa Lomellina dove oggi l’attrattività su imprese e cittadini è a livelli da allarme rosso, come dimostra un invenduto edilizio altissimo, che nella sola città di Vigevano oscilla tra i duemila e i duemila e 500 appartamenti nuovi. «In pochi vengono a investire qui e in molti, aziende comprese, se ne vanno». Il trend è a tal punto radicato che «ogni iniziativa sia di Confartigianato Lomellina che del Comitato Intercategoriale ha sempre portato il tema infrastrutture all’attenzione delle istituzioni e dei politici che si propongono di rappresentarci, ricevendo rassicurazioni che ormai non ci bastano più».

Basti, su tutti, il caso della Vigevano-Malpensa, sdoganata dai livelli politici romani da oltre un anno ma ancora ferma, e per di più gravata da un ricorso al Tar presentato da alcune associazioni ambientaliste. «Non siamo e non vogliamo essere il Paese dei veti – incalza Luigi Grechi – Ce lo chiedono le imprese e ce lo impongono i dati della provincia di Pavia, che figura tra le meno competitive della Lombardia».

Avanti, dunque, con le grandi opere. O quello che c’è oggi – un tessuto economico comunque resiliente e determinato a non mollare – tra non molto potrebbe non esserci più.