Fondazione Roncalli, la formazione che dà professionalità e lavoro

Sono i locali dell’ex scuola Besozzi, in piazza Calzolaio d’Italia, a ospitare l’Area Formazione della Fondazione Roncalli, scuola professionale dedicata agli allievi in uscita dalla scuola e completata da corsi rivolti agli adulti.

Una realtà nata del 2016, «ereditando – è la sua descrizione – le attività formative gestite dall’Area Formazione del Consorzio Ast, ora coordinate dalla Fondazione Istituto d’Arte e Mestieri Vincenzo Roncalli, storica istituzione vigevanese che dal 1875 opera sul territorio attraverso la promozione di attività sociali e culturali». I corsi proposti, «pur essendo orientati a formare una figura professionale attraverso una didattica basata su laboratori pratici e materie professionalizzanti, non trascurano un’ampia preparazione culturale dell’allievo».

I DIVERSI PERCORSI
Cinque gli indirizzi attivi, e attualmente l’istituto conta 220 iscritti, 20 dei quali seguono un percorso personalizzato per allievi disabili. «Per Estetica, Acconciatura e Moda – sottolinea la direttrice didattica Lucilla Calloni – parliamo di corsi triennali, a cui si aggiunge un quarto anno che per Estetica e Acconciatura è abilitante alla professione, mentre per il settore abbigliamento permette di formare la figura del tecnico e consente un più facile passaggio all’istruzione superiore per l’acquisizione del diploma, che a sua volta serve per l’inscrizione all’università o per la partecipazione ai concorsi pubblici».

Una novità è data dal corso quadriennale in Animazione Turistico-Sportiva: «Qui si sviluppano figure che possono diventare animatori in villaggi turistici e strutture ricettive, ma anche in realtà dedicate al tempo libero. Penso a oratori, ludoteche, aree animazione delle Rsa, palestre, piscine. Un percorso, questo, che si occupa quindi di aspetti legati all’ambito ludico, con anche una buona preparazione a livello sportivo e legata ad aspetti espressivi quali teatro e musica». Infine, è attivo il corso per Operatore del legno, rivolto a ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni con disabilità lieve e medio-grave che abbiano completato le scuole medie: «Abbiamo recepito le indicazioni regionali, trasformando il corso di Decorazione oggetti in un percorso differente. La scelta è caduta sull’Operatore del legno». Lo scorso 30 novembre si è tenuto il tradizionale open day: «Il riscontro è stato positivo, anche se gli open day autunnali sono sempre molto esplorativi».

OCCORRE DARSI DA FARE
«Il rapporto con le imprese è importante e consolidato – evidenzia Lucilla Calloni – i ragazzi a partire dal secondo anno partecipano agli stage. Occorre loro insegnare a svolgere mansioni ben precise, quindi la loro presenza all’interno delle attività è un tassello imprescindibile, in quanto consente agli alunni di iniziare a comprendere il mondo del lavoro. Quello del secondo anno, inevitabilmente, è più osservativo che professionalizzante, ma consente di toccare con mano le dinamiche tipiche del lavoro. Chi esce dall’Area Formazione può mettersi in proprio, oppure diventare ad esempio responsabile di centri estetici che non avevano al loro interno la figura del tecnico. Le possibilità sono molteplici».

Anche se in realtà i numeri degli studenti davvero interessati crescono solo dopo la conclusione delle medie: «È in quel momento che i genitori iniziano a dare maggior ascolto alle inclinazioni dei figli. Cosa che spesso avviene anche a superiori già iniziate. Gestiamo moltissimi passaggi all’interno o al termine della prima annualità, anche dai licei». Probabilmente, pur in un’epoca in cui ci si sta indirizzando, in tutti i settori e a diversi livelli, verso una maggior ricerca di specializzazioni, in Italia si continua a restare ancorati a dinamiche legate alle scuole tradizionali.

«Ciò deriva forse dal fatto che non rilasciamo diplomi di maturità – precisa la direttrice – e questo nella percezione delle famiglie può non apparire qualificante: si ritiene ancora che attraverso il liceo o tradizionali istituti superiori sia poi più semplice accedere al mercato del lavoro e fare carriera». Eppure qui non si scherza, anzi: «I nostri corsi prevedono tutte le materie di base, per le quali abbiamo alzato il livello rispetto alle competenze richieste dalla Regione per aiutare i ragazzi nell’eventuale passaggio al quinto anno per l’acquisizione della maturità. E non dimentichiamo che mettere le mani sulla pelle o sui capelli delle persone richiede consapevolezza e studio. Le lezioni di anatomia, chimica e dermatologia sono importanti. E abbiamo l’obbligo di frequenza, con una soglia massima di assenze da non superare». Perché per ottenere risultati non c’è altro da fare, ieri come oggi, che rimboccarsi le maniche.