Fattura elettronica: il 30 giugno scade la moratoria. Poi scatteranno le sanzioni

foto_fattura_elettronica_sanzioniLo avevamo anticipato pochi giorni fa in un articolo che richiamava le tante scadenze con il Fisco fissate al 1° luglio. Tra le più importanti, c’è quella riguardante l’emissione della fattura elettronica. E il primo, grande cambiamento è questo: scaduto il periodo di moratoria – sei mesi in cui i titolari di partita Iva hanno potuto familiarizzare con lo strumento e attrezzarsi per fare fronte all’obbligo – si passa, in caso non si sia in regola, alle sanzioni.

L’EMISSIONE
L’emittente avrà a disposizione 10 giorni di tempo per inviare la fattura a partire dal momento in cui è stata effettuata la prestazione. Ed è categoricamente vietato l’addebito al cliente dei costi amministrativi. I 10 giorni di tempo, però, potrebbero diventare 15: con un emendamento al Decreto Crescita, per il quale si attende la conversione in legge entro il prossimo 30 giugno, si punta ad allungare di qualche giorno la scadenza per l’emissione del documento in formato elettronico.

LE SANZIONI
Il periodo di moratoria ha permesso ai titolari di partita IVA di sfuggire alle sanzioni per tardiva fatturazione, con l’emissione entro il termine di liquidazione dell’imposta, oppure di beneficiare della riduzione al 20% nel caso di emissione entro la liquidazione del periodo successivo. Per entrare nello specifico:

  • Fino al prossimo 30 giugno 2019 non si applicheranno le sanzioni nel caso in cui la fattura elettronica sia emessa entro il termine per l’effettuazione della liquidazione IVA relativa al periodo di riferimento. Di conseguenza entro il giorno 15 per i contribuenti mensili; entro il 15 del secondo mese successivo al trimestre per i trimestrali,
  • Dal 1° luglio, i termini previsti per la trasmissione della fattura elettronica al sistema di interscambio saranno di 10 giorni decorrenti dal momento in cui viene effettuata l’operazione; questo dato sarà riscontrabile dalla necessità di inserire nella fattura stessa la data in cui è stata effettuata l’operazione, se non corrisponde alla data di emissione.

Quindi: la sanzione per la mancata o tardiva emissione della fattura oscillerà tra il 90% e il 180% dell’imposta relativa all’imponibile del documento. Nel caso in cui l’emissione dovesse slittare al semestre successivo, la sanzione sarà calcolata nella misura dell’80% dell’imposta relativa all’imponibile del documento. Infine, se la violazione non ha inciso sulla corretta liquidazione del tributo, la sanzione va da 250 euro a 2.000 euro.
Per i contribuenti con liquidazione IVA mensile, il periodo di “clemenza” terminerà il 30 settembre prossimo.

IL COMMITTENTE
Anche il committente che abbia provveduto a detrarre l’imposta, oppure non l’abbia regolarizzata, gode di una moratoria. Non ci saranno sanzioni se il soggetto provvede a sanare l’omissione entro i termini della propria liquidazione IVA periodica. Al contrario sarà soggetto ad una sanzione del 20%.