DL Ristori: ottenuto l’ampliamento degli interventi a sostegno delle Pmi. E ora nuove azioni

E’ in vigore, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Decreto Ristori 2 che prevede ulteriori misure di sostegno alle imprese la cui attività ha subito una sospensione totale o parziale per effetto delle disposizioni del Dpcm del 3 novembre scorso. Il pressing esercitato da Confartigianato a livello nazionale nei confronti del Governo ha consentito di correggere in parte quanto previsto dal primo Dl Ristori e di includere nei nuovi interventi settori in cui operano le Pmi e di cui avevamo lamentato l’ingiustificata esclusione. E’ il caso della categoria della “ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto” che ricomprende tra l’altro le attività di rosticcerie, friggitorie, pizzerie a taglio. Altrettanto penalizzate altre attività che hanno subito un danno indiretto a causa della interruzione delle forniture provocato dalle restrizioni orarie previste dal Dpcm del 24 ottobre scorso.

Nonostante le correzioni ottenute, nei provvedimenti del Governo permangono numerose complessità. Per questo Confartigianato ribadisce la necessità di superare la logica dei singoli interventi legati a specifiche attività individuate da codici Ateco per introdurre, con un prossimo provvedimento legislativo nella legge di Bilancio, un nuovo contributo a fondo perduto sulla falsariga di quanto previsto dal Decreto RilancioTre i criteri sui quali il nuovo contributo dovrebbe basarsi: destinatari dovrebbero essere tutti i titolari di partita Iva tenendo conto di quanto già corrisposto con i decreti “Ristori 1” e “Ristori 2”; il calo di fatturato dovrebbe essere determinato in relazione ai mesi interessati dai nuovi provvedimenti restrittivi (non più solo aprile 2020); l’ammissione al contributo dovrebbe avvenire solo in presenza di un calo significativo di fatturato rispetto al corrispondente periodo del precedente periodo d’imposta.

Tra le novità che recepiscono le sollecitazioni di Confartigianato, il Dl Ristori 2 introduce 20 nuove categorie che possono beneficiare dei contributi a fondo perduto già previsti dal Decreto Ristori 1. Tra queste, i settori che interessano le Pmi sono: la ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto, altre attività di trasporti terrestri passeggeri, il trasporto di passeggeri per vie d’acqua inclusi i trasporti lagunari, altre attività di trasporti terrestri (ad esempio le centrali radiotaxi), i fotoreporter e altre attività di riprese fotografiche, corsi di danza, le lavanderie industriali, attività di guide alpine, la fabbricazione di articoli esplosivi, il commercio al dettaglio di bomboniere, la gestione di stazioni per autobus.
Per le gelaterie e le pasticcerie, i bar e altri esercizi simili senza cucina e alberghi con domicilio fiscale o sede operativa nelle aree rosse o arancioni indicate nel Dpcm del 3 novembre scorso, la quota percentuale del contributo è aumentata del 50% e arriva al 200%.
Un nuovo contributo a fondo perduto viene riconosciuto, per l’anno 2021, alle imprese con sede operativa nei centri commerciali, e si prevede l’estensione agli operatori delle produzioni industriali del comparto alimentare e delle bevande interessati dalle misure restrittive del DPCM 3 novembre 2020, nel limite di spesa di 280 milioni di euro. Si riconosce così, anche se parzialmente, un ristoro del danno indiretto agli operatori di filiera.

Il Dl Ristori 2 prevede anche un nuovo contributo a fondo perduto per gli operatori con partita Iva attiva al 25 ottobre 2020 e con domicilio fiscale o sede operativa nelle zone “rosse” indicate dal Dpcm del 3 novembre. Tra queste attività, rientrano gli istituti di bellezza, i servizi di manicure e pedicure, quelli di cura degli animali, le attività di tatuaggio e piercing e altri servizi per la persona.

Tra le altre misure di sostegno alle imprese, il credito d’imposta per i canoni di locazione per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020 destinato alle imprese che operano nelle ‘zone rosse’, comprese agenzie di viaggio e tour operator. Inoltre la cancellazione della seconda rata dell’Imu da versare entro il 16 dicembre 2020 viene estesa ad ulteriori attività e applicata alle imprese ubicate nei comuni delle zone rosse del territorio nazionale. In materia previdenziale, il Decreto Ristori 2 estende l’esonero dal versamento dei contributi del mese di novembre 2020 anche ai datori di lavoro privati appartenenti ai settori individuati  nella Tabella recante i Codici Ateco di cui all’Allegato 1. Sospeso anche il versamento dei contributi sia previdenziali sia assistenziali dovuti nel mese di novembre 2020 per i datori di lavoro privati delle aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, come individuate con ordinanze del Ministro della Salute. In tema di integrazione salariale, sono prorogati al 15 novembre 2020 i termini per l’invio delle domande di accesso ai trattamenti collegati all’emergenza Covid-19 e di trasmissione dei dati necessari per il pagamento o saldo degli stessi. Peraltro, i trattamenti di Cassa integrazione ordinaria, Assegno ordinario e Cassa integrazione in deroga, previsti dall’art. 12 del precedente Decreto Ristori, sono riconosciuti anche in favore dei lavoratori in forza alla data di entrata in vigore del Decreto Ristori bis.

E ora si riparte: in questi giorni Confartigianato sta contattando i senatori eletti mettendo in evidenza che, pur apprezzando la scelta di prevedere con rapidità un primo sostegno alle attività economiche parametrando la somma da corrispondere ad una percentuale già corrisposta in precedenza (art. 25 DL Rilancio), i codici Ateco individuati ancora non hanno ricompreso tutte le aziende della filiera e le aziende che hanno subito effetti negativi, collaterali ed indiretti, dalle misure di restrizione.
Criticità in parte risolta dal DL Ristori bis (AS 2013) che, nelle prossime ore, dovrebbe essere presentato come emendamento del Governo all’AS 1994. Di qui nuovi emendamenti con l’obiettivo di:
– estendere a singoli Codici Ateco il contributo a fondo perduto previsto dal provvedimento;
– estendere il contributo a fondo perduto alla filiera delle fiere, degli eventi e del wedding ;
– prevedere la non imponibilità dei contributi di qualsiasi natura erogati in relazione all’emergenza COVID- 19;
– prevedere un contributo a fondo perduto per i soggetti danneggiati, anche indirettamente, dalle misure restrittive i cui codici Ateco non sono ricompresi nell’allegato 1;
– prevedere una maggiorazione della percentuale del ristoro per la ristorazione senza somministrazione;
– prevedere una maggiorazione della percentuale del ristoro per la ristorazione senza somministrazione nelle aree rosse;
– prevedere l’estensione anche per i licenziamenti per fine cantiere tra le ipotesi escluse dal blocco dei licenziamenti.