Costruiamo le competenze e “apriamo” la Lomellina: FOTO, DISCORSO E PROTAGONISTI DEL 6 OTTOBRE

Grande partecipazione al premio fedeltà al lavoro e grande interesse per la tavola rotonda “Da Leonardo all’impresa: conoscenze e competenze per lo sviluppo” di domenica 6 ottobre a Mortara (Sala Contrattazione Merci). Pubblichiamo il discorso del nostro presidente, l’elenco delle bellissime imprese premiate e il profilo del destinatario della Borsa di Studio Angela Picchi.

Buona domenica a tutti e grazie d’essere nella Sala Contrattazione Merci di Mortara, con Confartigianato Lomellina, a ricordare il valore del fare impresa in questo territorio non semplice ma sfidante e stimolante.

Grazie ai sindaci, alle autorità, alle imprese, ai rappresentanti di altre associazioni, ai compagni di viaggio della società di servizi Artser e a tutti coloro che oggi hanno scelto di riflettere con noi sul futuro, traendo spunti e suggestioni da uno dei più nobili e illustri esempi del passato: Leonardo, il genio rinascimentale del quale abbiamo scelto di celebrare in una chiave non scontata i 500 anni dalla scomparsa.

Un’occasione che cade in concomitanza non casuale con un appuntamento importante per la nostra associazione: la consegna a 17 Pmi del territorio del premio Fedeltà al Lavoro Artigiano, nato per valorizzare l’impegno di aziende con oltre trent’anni di attività alle spalle in Lomellina. E la Borsa di Studio in memoria della compianta Angela Picchi, che tra breve assegneremo a Matteo Cossa, meritevole studente dell’istituto Ciro Pollini di Mortara. Passato, che è anche presente e, insieme, è il futuro che dà una prospettiva di sviluppo alla Lomellina e, al contempo, la sprona a fare di più e a fare meglio.

Non a caso, nel ringraziare chi ha tanti anni di impresa alle spalle e nel valorizzare un giovane talento, riflettiamo su come dare – ad entrambi – occasioni di sviluppo. “Da Leonardo all’impresa: conoscenze e competenze per lo sviluppo” è la chiave scelta per offrire una prospettiva al nostro territorio, ai suoi giovani, alle aziende, agli imprenditori e ai loro dipendenti.

Tra pochi minuti, al termine dei saluti istituzionali, attorno a una tavola rotonda si riuniranno gli attori della conoscenza, per intraprendere un viaggio ideale nelle “botteghe” del nostro tempo, ovvero nei luoghi dove le competenze si plasmano, si trasferiscono e si fanno proprie di un modo di fare impresa nuovo.

Dal Politecnico di Milano, comprensivo del nuovo competence center Made, passando per i centri di formazione e inserimento dei giovani in azienda per arrivare agli enti di intermediazione tra università e produzione fino a toccare con mano l’importanza dei nuovi Istituti Tecnici Superiori (Its). Nel comporre questo parterre non ci siamo volutamente attenuti al vincolo della territorialità, nella convinzione che contaminazioni positive con centri come, ad esempio, il Politecnico, FaberLab, l’Its Incom e la scuola di formazione per le imprese di Confartigianato Artser possano portare alla Lomellina un non trascurabile valore aggiunto.

Le competenze non sempre nascono nel giardino di casa ma è giusto che esempi positivi vengano conosciuti, scalati e opportunamente rimodulati sulla nostra realtà. Vale per il territorio e vale anche per le aziende: la contaminazione è vita, la conoscenza è crescita e capacità di interagire proattivamente con le innovazioni, governandole anziché facendosene travolgere.

Così fu ai tempi di Leonardo, quando nel suo peregrinare, il genio che traghettò il Medioevo nel Rinascimento acquisì conoscenze e competenze nella bottega di Andrea del Verrocchio, nel confronto con gli altri artisti che la frequentavano, nelle corti e in città magari vicine ma diverse e stimolanti.

Un incessante lavoro di ricerca e sperimentazione, la profonda convinzione nella capacità dell’uomo di comprendere e decifrare l’ignoto e l’inarrestabile desiderio di conoscenza furono i tratti di Leonardo. E, oggi, è questo stesso stimolo quello al quale sono chiamate le imprese, le istituzioni formative, gli enti di governo dei processi di diffusione delle conoscenze e i centri di ricerca.

Costruire nuove competenze, manutenere quelle già presenti, acquisire quelle necessarie ad aprire nuovi mercati e nuove opportunità: siamo tutti chiamati a una sfida senza appello e senza tempi supplementari. Ciascuno secondo il proprio ruolo, nelle modalità che riterrà più opportune e con i tempi più adatti al proprio “fare impresa”, sarà chiamato al cambiamento e dovrà affrontarlo con una dote di competenze che ieri non c’erano e che domani, probabilmente, invecchieranno più rapidamente che in passato.

Non abbiamo più tempo da perdere, siamo chiamati a cambiare mentalità e a dare un nuovo approccio culturale al nostro modo di fare impresa. Una sfida stimolante, anche se difficile, alla quale le imprese devono essere accompagnate con il sostegno forte del territorio, il dialogo franco con le istituzioni scolastiche, adeguate forme d’incentivo e politiche regionali sempre più attente alle piccole e piccolissime dimensioni della spina dorsale del nostro sistema produttivo.

So, per primo, quanto il tema delle competenze sia noto e, talvolta, abusato. In troppi chiedono alle imprese senza riconoscerne lo sforzo della dura quotidianità.

Ma non neghiamolo: l’impresa è da sempre “bottega di conoscenza” e, al contempo, ricettore di competenze. È l’organo che, se ben irrorato, stimola il corpo territoriale e restituisce benessere collettivo. È dunque nell’interesse di tutti sostenere l’impresa ed esserne stimolo vitale. Di Regione Lombardia, alla quale riconosciamo l’attenzione alle piccole e medie aziende e una capacità di pianificazione unica sul territorio nazionale. Dei competence center e dei Digital innovation hub, che conosceremo tra poco, e dai quali discendono le ricerche e l’innovazione. Degli Its, gli istituti tecnici superiori, una nuova frontiera della formazione che più di altri devono ascoltare la voce dell’imprenditorialità locale. E dei centri di formazione permanente, oltre che delle scuole, cui tocca il compito di conoscere il territorio e di coglierne i bisogni e gli stimoli.

Quanto comunicano questi mondi? Quanto, nei fatti, si conoscono? Lanciamo un sasso nello stagno nella convinzione di lasciare un segno ma, ancora di più, poniamo un tassello: da oggi diffondiamo tutti insieme la cultura delle competenze aprendo un dialogo a tutti coloro che, in Lomellina e fuori, possono portare valore aggiunto al territorio e orientiamo lo sforzo collettivo nella direzione, segnata, di un futuro di conoscenze nuove. Come il mondo che ci circonda. Confartigianato Lomellina c’è: abbiamo tracciato il solco. Diventiamo, insieme, manutentori e costruttori di competenze.

Luigi Grechi
Presidente Confartigianato Imprese Lomellina

LE IMPRESE PREMIATE

AZZALIN PAOLA Vigevano
BERETTA ANGELO Vigevano
BEZZI GIANFRANCO Vigevano
CARDATI RENZO Mortara
CAVAZZONI EMANUELA S. Angelo Lomellina
CIPRIANI MARIA GRAZIA Vigevano
CRAVOTTI BRUNA AUGUSTA Mortara
DONATI PIERANGELO Tromello
GIOANA EZIO Tromello
LO PRESTI VINCENZO Vigevano
NEGRI GIUSEPPE Mortara
POROTTI DARIO Vigevano
PROCACCI ANNA MARIA Mortara
RODA RENATO Tromello
SEGHETTO MONICA Robbio
SIMONE ALFONSINA Vigevano
TANTARDINI LUISELLA Cassolnovo

 

BORSA DI STUDIO ANGELA PICCHI

Consegnata a Matteo Cossa, dell’istituto Ciro Pollini di Mortara.

LA TARGA E LE MOTIVAZIONI
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LA TAVOLA ROTONDA: QUI I PARTECIPANTI