Coronavirus: strutture sportive aperte, ma solo per atleti e para-atleti

In questi minuti arriva un’altra specifica all’ordinanza firmata nei giorni scorsi dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. In questo caso, si chiariscono alcuni comportamenti che devono adottare coloro che effettuano attività sportive.
Tutti gli eventi, le riunioni e le attività ludico-sportive sono sospesi. L’ordinanza del 22 febbraio dispone “la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico”. Sono quindi comprese le palestre, centri sportivi, piscine e centri natatori, centri benessere, centri termali, anche con riferimento allo svolgimento della loro attività ordinaria. Le attività all’aperto possono essere svolte, ad eccezione dell’utilizzo degli spogliatoi.

È consentito l’accesso e l’utilizzo di tutte le strutture sportive ai soli atleti e para-atleti:

  • professionisti
  • appartenenti alle squadre nazionali di tutte le federazioni sportive riconosciute dal Coni e Cip
  • atleti impegnati nella preparazione di competizioni internazionali o nazionali di serie A o di serie equiparabili.

Nei comprensori sciistici, sarà cura del gestore limitare l’accesso e l’affollamento degli impianti di trasporto delle persone (funicolari, funivie, cabinovie, ecc.).
Si conferma, inoltre, che le attività di centri culturali, centri sociali, circoli ricreativi, restano chiuse.

Match internazionali
In merito agli eventi dei campionati nazionali ed internazionali interviene anche il decreto del consiglio dei Ministri che ne dispone lo svolgimento a porte chiuse come – ad esempio – il match di Europa League dell’Inter in programma giovedì allo Stadio San Siro.