COMUNICATO STAMPA – Il SISTRI è da chiudere definitivamente

Questo è il sentimento che ci permettiamo di esprimere, perché se da una parte è rinviato di un annol’obbligo di utilizzo del SISTRI, sono confermate le sanzioni per chi non ne versa i contributi.           

Il tutto è contenuto nel decreto legge “Milleproroghe” che ha previsto lo slittamento dell’obbligo di utilizzo del Sistri al 1º gennaio 2016 e le sanzioni dal 1º febbraio nel caso in cui i soggetti obbligati non provvedessero al pagamento dei diritti annuali per l’anno 2014. Entro il 30 aprile, inoltre, le stesse imprese dovrebbero versare i contributi per il 2015. Una sanzione amministrativa pecuniaria che può andare da 15.500 a 93.000 euro, con in più la farsa della “doppia registrazione” dei rifiuti, di fatto, fino al 31 dicembre 2015: cartacea, basata su registri e formulari, ed informatica.     

Una storia che sembra non avere fine, un pasticciaccio che conosciamo e seguiamo dall’inizio; da allora sono passati cinque anni e si sono susseguiti quattro Governi.

A nostro avviso l’iniziativa più saggia, più giusta ed onesta che si deve intraprendere è quella di chiudere definitivamente il SISTRI e non pretendere ulteriori “gabelle” dalle aziende e soprattutto consultare le associazioni di categoria prima di procedere all’avvio di un eventuale nuovo sistema.     

Confartigianato Imprese Lomellina ribadisce con forza che tale richiesta venga recepita e inserita nella conversione in legge del decreto “Milleproroghe”, e nel contempo invitiamo le nostre imprese ad attendere gli ultimi giorni di gennaio per effettuare il pagamento del contributo annuale del SISTRI, in attesa di ulteriori sviluppi.          

É vergognoso, la legge approvata è una vera e propria beffa, in quanto di fatto è l’ennesimo rinvio senza le semplificazioni da noi richieste e soprattutto senza chiarimenti sulle modalità di attuazione del SISTRI.

Per lo Stato è l’ennesimo modo per fare cassa dimostrando che nell’ordinaria routine burocratica delle imprese ci sia un “caos disordinato” che non si riesce più a riorganizzare, e la storia è ancora quella, si rischia di farla pagare sempre agli stessi. Quelli che pagano già.  

Il SISTRI non è mai entrato in vigore completamente, ma nemmeno mai cancellato o ristrutturato. E noi imprese continuiamo a non sapere nulla, di fatto, sul nostro e il suo futuro.

Il SISTRI va superato e ripensato completamente, adottando un modello più snello ed efficiente che, nel rispetto della legalità, serva meglio allo scopo.