Brexit, cos’è la «prorogation» e perché ora ne parlano tutti

#sceltipervoi – Boris Johnson ha sospeso il Parlamento per cinque settimane, lasciando solo due settimane di tempo alle Camere per discutere della Brexit. Perché ha potuto farlo e cosa succederà?

È stato un altro giorno impegnativo nella politica britannica, dopo la decisione del primo ministro Boris Johnson di chiedere la prorogation – autorizzata a stretto giro dalla Regina Elisabetta – decretando la sospensione del Parlamento britannico a settembre per cinque settimane, fino al 14 ottobre, ovvero a meno di due settimane dalla Brexit, prevista per il 31 ottobre 2019.

La sospensione del parlamento si chiama prorogation e fa riferimento all’atto di interrompere una sessione parlamentare senza di fatto dissolvere il Parlamento. È prassi, per i governi nuovamente insediati, chiudere il parlamento in modo da aspettare “il discorso della Regina” per presentare le proposte legislative che il nuovo esecutivo intende realizzare.

Nel 2016 il parlamento è stato chiuse per quattro giorni lavorativi, mentre nel 2013 è accaduto per 13 giorni. La sospensione autorizzata ora dalla Regina, invece, prevede la chiusura del parlamento per un totale di 25 giorni lavorativi, pari a cinque settimane. Negli ultimi 40 anni di storia, il parlamento britannico non è mai stato sospeso per più di 3 settimane.

Il Regno Unito non è dotato di una Costituzione. Il suo ordinamento giuridico – common law – si basa sui precedenti giurisprudenziali, non su un codice. Non ci sono norme costituzionali dunque che lo impediscono. La Regina avrebbe potuto opporsi – grazie alla prerogativa reale – ma in pratica sarebbe stato difficile e inusuale per lei farlo, visto che solitamente il monarca non interferisce nella vita politica del Regno. Per una parte del Paese – e della politica, compreso il portavoce della Camera dei Comuni, John Bercow, che lo ha definito un «oltraggio costituzionale» – si tratta di un atto di prepotenza nei confronti del parlamento.

Vista l’opposizione di John Bercow, è possibile che il portavoce della Camera agevoli l’iniziativa di Jeremy Corbyn per un voto di sfiducia nei confronti del Governo. Se il Governo dovesse essere battuto, le forze in parlamento avrebbero circa due settimane di tempo per esprimere una nuova maggioranza di governo. Un nuovo Governo potrebbe assumere una posizione diversa sulla Brexit, ma la sospensione del parlamento avrebbe comunque ridotto significativamente il tempo a disposizione dei deputati per provare a indire un secondo referendum.

Riccardo Liberatore – www.open.online.it