Acconciatori e saloni estetici al collasso. «Assurdo il rinvio dell’apertura a giugno: sono sicuri»

Sono pronti, sono sicuri ma sono fermi. Sono acconciatori e saloni estetici, e sono le vere vittime di una fase due che il Governo ha deciso di allungare fino alla fine di maggio. Così, per loro, il lavoro potrà riprendere solo nel mese di giugno, a quasi tre mesi dalla chiusura disposta per decreto l’11 marzo scorso, nel pieno dell’emergenza Coronavirus.
«Inaccettabile, nei giorni scorsi abbiamo inviato proposte dettagliate al Governo, dimostrando la ferma volontà del comparto benessere di adottare tutte le misure necessarie a ripartire nel rispetto della sicurezza del cliente e dell’operatore. Niente, neanche una risposta, e oggi…Non si riapre e non si vedono all’orizzonte aiuti efficaci ed effettivi a sostegno dei tanti sacrifici fatti».

È dura la presa di posizione di Confartigianato Lomellina e degli imprenditori del settore, a poche ore dalla firma del DPCM 26 aprile 2020 che esclude parrucchieri ed estetisti dalla prima ondata di riaperture e rinvia tutto al mese di giugno. «Nessuno si domanda che ne sarà di questi professionisti da qui ai prossimi 35 lunghissimi giorni? – fanno sapere da Confartigianato Lomellina – Siamo imprenditori, abbiamo dimostrato in questi due mesi di emergenza una profondissima coscienza civica, abbiamo scelto di schierarci con responsabilità dalla parte del Paese e della sicurezza ma oggi ci rendiamo conto che, proprio questo Paese, ci ha dimenticato. Sacrificandoci ad altri settori o chissà a quali altri interessi».

Prevale il pessimismo, un profondo pessimismo: si rischia di far collassare centinaia di operatori solo in questo territorio, 49mila su scala nazionale. Uno tsunami che produrrebbe una perdita economica pari ad oltre 1.078 milioni di euro (18,1% del fatturato annuo), importo calcolato combinando i mancati ricavi a causa della chiusura e la concorrenza sleale che in questi mesi ha ulteriormente penalizzato gli operatori.
«L’abbiamo detto sette giorni fa e lo ripetiamo oggi: i professionisti del settore bellezza non metteranno a rischio i propri clienti. Anzi: chi lo fa sono coloro che operano oggi senza le adeguate autorizzazioni. Noi ci faremo trovare pronti con barriere protettive, DPI e procedure di sanificazione».

Confartigianato Lomellina rilancia dunque le proposte già avanzate e chiude: «Siamo pronti a dialogare, a fare, a muoverci. Ma il Governo non lasci passare altri giorni: il 4 maggio faccia in modo che riparti anche il settore benessere. Ne va dell’economia e del futuro di tanti italiani e italiane rimasti senza lavoro, senza incassi e con spese da sostenere». E, «a fronte dei tanti sacrifici degli imprenditori, si prevedano al più presto compensazioni economiche significative. Ne va di un intero comparto e dei sacrifici di ogni singolo imprenditore».

PER IL GOVERNO
PROPOSTE DI CARATTERE ORGANIZZATIVO

  • Svolgimento delle attività esclusivamente su appuntamento (telefonico, tramite app o mail)
  • Presenza di un solo cliente per volta in area reception, spogliatoi, servizi igienici
  • Permanenza dei clienti all’interno dei locali limitatamente al tempo strettamente indispensabile all’erogazione del servizio/trattamento
  • Adozione – per le imprese maggiormente strutturate – di orari di apertura flessibili con turnazione dei dipendenti

Limitatamente ai saloni di acconciatura che – contrariamente ai centri estetici – normalmente non dispongono di spazi chiusi nell’ambito dei quali circoscrivere la presenza ad un solo cliente per operatore:

  • Delimitazione degli spazi con applicazione sul pavimento di scotch di colore ben visibile
  • Utilizzo di postazioni alternate sia nella zona del lavaggio che nelle zone trattamenti
  • Distribuzione della clientela tra gli addetti in modo tale che ciascun operatore abbia in carico un massimo di due clienti contemporaneamente qualora uno dei due sia in fase di attesa tecnica (tempo di posa del colore)

PROPOSTE DI CARATTERE IGIENICO-SANITARIO

  • Utilizzo mascherina e guanti
  • Utilizzo di occhiali protettivi o visiera in plexiglas per i trattamenti per i quali non può essere garantita la distanza interpersonale di un metro (per gli acconciatori limitatamente ai servizi di taglio/cura della barba)
  • Igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni trattamento/servizio
  • Disinfezione dei servizi igienici dopo ogni utilizzo
  • Utilizzo, ove possibile, di materiali monouso e lavaggio a temperatura adeguata e con prodotti igienizzanti dei materiali in tessuto
  • Posizionamento di soluzioni disinfettanti all’ingresso e in corrispondenza di tutte le postazioni lavoro, a disposizione di operatori e clientela

Misure aggiuntive per i centri estetici:

  • Utilizzo di soprascarpe monouso
  • Utilizzo di camici monouso o lavaggio giornaliero degli indumenti ad alta temperatura con prodotti igienizzanti
  • Accurata detersione dei lettini con ipoclorito di sodio-candeggina o alcool denaturato, ed arieggiamento della cabina dopo ogni trattamento