Vertice Comuni-Regione: in ballo c’è il futuro della Milano-Mortara e della Vigevano-Malpensa

#infoterritori Le infrastrutture come elemento imprescindibile per la competitività del territorio. Un tema caldo, a partire dalle prospettive legate al raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara. In tal senso martedì prossimo, 27 novembre, i comuni della tratta che non sono stati finora oggetto del raddoppio stesso – quindi Abbiategrasso, Vigevano, Parona e Mortara – incontreranno il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, per conferire dopo aver inviato lo scorso settembre una comunicazione nella quale è stato una volta in più manifestato l’interesse verso il raddoppio della linea. «Occorre ragionare circa le azioni da intraprendere – evidenzia il sindaco di Vigevano, Andrea Sala – affinché possa essere inserita nel Piano Regionale dei Trasporti l’estensione della S9 fino a Mortara».

La linea Suburbana S9 collega attualmente Saronno ad Albairate, passando per la linea di cintura milanese (Lambrate, Porta Romana, Romolo, San Cristoforo). «Il raddoppio rientra in un patto tra Stato e Regione siglato nel dicembre del 2016. Ma senza l’intento politico di dare corso al progetto, il patto in questione rischia di rimanere lettera morta, avendo Rete Ferroviaria Italiana una propria autonomia nella programmazione degli interventi». Occorre perciò fare in modo che lo Stato indichi il raddoppio come un’opera da realizzare in tempi relativamente celeri, e perché questo accada è necessario che la Regione indichi come necessaria l’estensione della rete suburbana da Albairate sino a Mortara. «E l’infrastruttura della suburbana impone la creazione del secondo binario. Si tratta, in questa fase, di dare ulteriore forza a quanto in precedenza già siglato».


SERVE L’OK URGENTE ALLA VIGEVANO-MALPENSA
Di assoluta rilevanza anche la superstrada Vigevano-Malpensa, con riferimento al prolungamento dell’attuale superstrada 336 che termina alle porte di Magenta. L’approvazione da parte del Cipe, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, è dello scorso 28 febbraio. La copertura finanziaria dell’intervento è di 220 milioni di euro. Quindi la palla è passata ad Anas, che ha redatto il progetto esecutivo dell’opera recependo le prescrizioni e le raccomandazioni di carattere paesaggistico e ambientale dettate nel corso della conferenza di servizi sviluppata con riferimento al progetto definitivo. Oggi, quindi, a che punto siamo? «Anas ha completato il progetto esecutivo per quanto concerne la tratta C (poco meno di dieci chilometri all’interno dei comuni di Albairate, Abbiategrasso e Ozzero, ndr) – precisa il sindaco Sala – e ha già inviato la documentazione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per un’approvazione che, è giusto ricordarlo, è di natura tecnica e non politica, che c’è già stata».

USCIRE CON RAPIDITA’ DALL’ISOLAMENTO
Se l’ok dovesse arrivare in tempi brevi, è possibile l’indizione della gara entro la fine del prossimo mese di dicembre. «L’amministrazione è particolarmente attenta all’argomento, e sta sollecitando ogni forma di passaggio burocratico affinché Vigevano possa uscire dall’isolamento». Un auspicio che era stato ulteriormente evidenziato lo scorso 3 novembre in occasione di un incontro tenutosi a Robecco sul Naviglio, alla presenza dei primi cittadini di Vigevano, Abbiategrasso, Magenta, Robecco e Ozzero. Ne era scaturita una nota congiunta: «L’Iter istituzionale per la realizzazione della Vigevano-Malpensa, un’opera fondamentale per il nostro territorio, si è ormai concluso positivamente la scorsa estate. Per questo, ci auguriamo che la tempistica per l’avvio delle procedure operative sia breve e che il percorso di cantierizzazione proceda spedito».

E ancora: «Questa infrastruttura è particolarmente attesa dalla maggior parte dei cittadini che noi siamo chiamati a rappresentare, dalle imprese e dalle realtà produttive di quest’area: una dotazione infrastrutturale moderna e sicura, che favorisca gli spostamenti e la mobilità, rappresenta un chiaro ed evidente sostegno per tutti». Anche, innegabilmente, per incentivare la ripresa economica e occupazionale del territorio.