Caro-energia, sarà una batosta per le Pmi: agire subito con risparmi e azioni politiche concrete

«Il caro-energia non ci prenda in contropiede: le aziende sappiano sin d’ora che le bollette saliranno e che quei costi dovranno essere adeguatamente contabilizzati e assorbiti, anche con urgenti interventi del Governo e con il supporto dell’azione del Cenpi (Confartigianato energia per le imprese), che farà di tutto per gestire al meglio le proprie politiche di acquisto».

Mentre la fiammata energetica continua a preoccupare imprenditori e Paesi, il presidente di Confartigianato Lomellina Luigi Grechi interviene per mettere in guardia le piccole e medie imprese dall’amara sorpresa che potrebbe attenderle tra gennaio e febbraio, quando si ritroveranno tra le mani bollente bollenti sotto il profilo dei costi.

«È bene essere consapevoli sin d’ora di quello che sta succedendo per preparare gli imprenditori a quello che sarà un vero e proprio choc dei prezzi affinché si possano adottare tutti i correttivi necessari ad affrontare al meglio la situazione» prosegue Grechi, ben conscio che per le aziende energivore sarà più facile monitorare il peso dei rincari, forti come sono di una bollettazione mensile. Diverso è ricevere il conto ogni tre mesi, con il rischio di cercare di chiudere i cancelli a buoi già scappati.

STATE IN GUARDIA

«Dico: state in guardia» le parole di Grechi, perché la situazione continua a peggiorare: i ritocchi al rialzo sono importanti e ben poco potranno fare i palliativi introdotti dal Governo per mettere una pezza su una ferita che rischia di sanguinare ancora per molto.

Rispetto all’escalation dei prezzi energetici premono tra l’altro anche quelli del gas, che ha portato le quotazioni ai massimi storici, su livelli cinque volte più alti rispetto allo scorso anno. Il peso sul fatturato del costo di acquisto del gas è più elevato per i settori della metallurgia, del vetro ceramica e prodotti per l’edilizia, della carta e della chimica, nel cui perimetro in provincia di Pavia operano 206 imprese, di cui il 91,3% di micro e piccole dimensioni, in cui sono occupati 3.369 addetti (35,9% in Pmi).

A conti fatti, secondo un’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato su dati Eurostat e Arera, fra gennaio e ottobre 2021 il prezzo medio (non compensato con l’incidenza degli oneri) dell’energia elettrica è aumentato del 275%, quello del metano del 381,6%, in pratica 4,8 volte la media di gennaio.

A questo va aggiunto il peso delle materie prime, in fase costantemente crescente tanto che si stima che in provincia di Pavia oltre 7 mila micro e piccole imprese della manifattura e delle costruzioni, che danno lavoro a 25 mila addetti, siano interessate da uno shock sui maggiori costi delle materie prime che su base annua vale 450 milioni di euro.

BRICIOLE PER IL FUTURO

«Bene il richiamo a interventi urgenti del ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti» rincara Grechi, che rimanda alle preoccupazioni del titolare del dicastero economico a maggior contatto con le imprese, il quale ha preso atto di quanto vanno ricordando ormai da settimane gli esperti del settore – in testa il presidente dell’Authority, settimana scorsa, durante una audizione parlamentare: le bollette di luce e gas per famiglie e piccole imprese sono destinate ad aumentare anche nel primo trimestre dell’anno prossimo. E i 2 miliardi già previsti dal governo in legge di Bilancio dal governo non basteranno a «sterilizzare gli aumenti in modo significativo».

«Dobbiamo agire tutti e dobbiamo farlo rapidamente con un audit energetico per valutare quali possano essere le azioni per risparmiare energia nei processi produttivi, ma anche con un intervento delle società di distribuzione di luce e gas, fondamentali in un momento così critico per le aziende – ammonisce Grechi – Aggiungo che il contenimento dei consumi deve partire subito così come è indispensabile che ci si muova con politiche che non si limitino alla mera redistribuzione sulla fiscalità generale degli oneri che tanto pesano sul costo delle nostre bollette».

Il quadro, d’altronde, è fosco: il Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica a novembre 2021 è 4 volte il livello di anno prima; le recenti stime di Terna indicano un aumento del costo della bolletta elettrica da circa 40 miliardi a 80 miliardi di euro su base annua.

E non basta: a inizio novembre il prezzo del gasolio per autotrazione alla pompa è salito del 28,1% su base annua, tornando su livelli che non si registravano da settembre del 2014. I prezzi del gas naturale sembrano fuori controllo. A settembre 2021 il prezzo del TTF – il Title Transfer Facility è punto di scambio virtuale dei Paesi Bassi, mercato del gas naturale di riferimento per il mercato europeo – è 5,7 volte rispetto ad un anno prima. La bolla del gas sarà destinata a sgonfiarsi, ma solo parzialmente: l’ultimo Bollettino economico della Banca d’Italia indica che «alcuni fattori di medio termine – la crescita della domanda globale di gas e la diminuzione della produzione europea – suggeriscono che parte dell’incremento delle quotazioni possa divenire permanente».

UN PREZZO SALATO IN PROVINCIA

Valutando l’evoluzione del prezzo sulla base delle quotazioni dei futures, si stima nel 2022 un prezzo medio del gas circa 3,6 volte quello del 2020. Le imprese manifatturiere sono in difficoltà a soddisfare contratti di vendita che non hanno incorporato lo shock dei costi energetici: si assiste al paradosso della sospensione di produzioni altrimenti in perdita, con i cassetti degli ordini pieni. I contratti di acquisto a prezzo fisso delle commodities energetiche si andranno a rinegoziare su livelli di prezzo triplicati.

«Il contesto in cui ci muoviamo non può lasciarci indifferenti: mi aspetto che tutti i livelli politico-amministrativi si diano da fare per non mettere la parola fine alla ripresa a cui stiamo assistendo e che, anche a fronte di non brillanti dati della provincia di Pavia, potrebbe rivelarsi una pietra tombale per il nostro tessuto economico» rincara Grechi, che si aspetta azioni a livello locale, nazionale e interno alle aziende, con rapidi interventi di contenimento e riconversione a favore di un risparmio energetico sostanziale.