Una pioggia di miliardi dai fondi Europei: conoscerli conviene a tutti

Si parla di miliardi di euro, e non sono pochi. Miliardi quelli che l’Italia si porta a casa da Bruxelles per sostenere le eccellenze e i progetti migliori in fatto di innovazione, digitalizzazione, competitività, sostegno all’occupazione: con i finanziamenti diretti, consideriamo quelli aperti nel 2014 con chiusura nel 2020, arriveranno da noi 75 miliardi e 164 milioni. Il dato più significativo è che l’80% dei fondi Ue è gestito a livello nazionale, quindi l’Italia decide come e quanti usarne dividendo però con Bruxelles la responsabilità degli oneri e degli onori di tali finanziamenti. Che servono, e tanto, anche per le piccole e medie imprese. Con il voto di maggio cambierà qualcosa? L’Unione Europea si dimostrerà in eguale misura, oppure ancora più sensibile, nei confronti delle Pmi? Come si dovranno muovere gli imprenditori nella nuova Europa?

Giovedì 23 maggio, alle 20.30 nella Sala dell’800 della Fondazione Roncalli (via del Popolo 17 – Vigevano) si parlerà de “L’Europa che verrà: quale futuro dopo il voto di maggio?”. L’incontro, organizzato da Confartigianato Imprese Lomellina, vedrà la partecipazione dei professori Carlo Altomonte (Università Boccon di Milanoi) ed Emilio Colombo (Università Cattolica di Milano). Un’occasione per ricordare a tutti noi come funzionano le istituzioni dell’Unione Europea, ma anche per entrare nel merito di quei fondi che, seppur complessi, assicurano finanziamenti interessanti al tessuto imprenditoriale. Anche piccolo.

Entrando nel dettaglio, ma evitando tecnicismi articolati, vediamo le principali fonti di agevolazioni europee distinguendo i fondi diretti da quelli indiretti:

Fondi diretti
L’assegnazione del capitale è gestita dall’Europa e il finanziamento è erogato attraverso sovvenzioni
. Le sovvenzioni sono concesse, però, solo a progetti specifici collegati alle politiche dell’UE che solitamente sono a seguito di un bando pubblico denominato «invito a presentare proposte». La sovvenzione viene concessa se l’impresa realizza progetti che promuovono gli interessi dell’Unione, o se contribuisce all’attuazione di un programma o di una politica dell’Ue. Tra questi ricordiamo:

  • Horizon 2020: finanzia la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico facilitando l’accesso ai capitali da parte delle Pmi. Si compone di tre pilastri – Excellent Science, Industrial Leadership, Societal Challenge – nei quali sono coinvolte quelle imprese che fanno investimenti nella ricerca, sicurezza alimentare, energia pulita, trasporto intelligente. Il fondo è dedicato anche a enti pubblici (Università o istituti di ricerca) e giovani ricercatori. Il fondo è particolarmente attento all’implementazione dell’Ict
  • Cosme (Competitiveness of Small and Medium-Sized Enterprises): vuole migliorare la competitività delle imprese. Interessa in particolare le Pmi che vogliono migliorare i loro servizi digitali e investire all’estero. Si rivolge anche a giovani imprenditori; enti nazionali, regionali o locali che vogliono sostenere nuovi progetti d’impresa e a progetti turistici
  • Europa creativa: sostiene il settore culturale, la mobilità degli operatori e la circolazione delle opere. E’ rivolto alle imprese attive nel mondo della cultura, ad artisti e operatori culturali che vogliono portare all’estero la loro opera, ai Comuni che vogliono promuovere eventi o manifestazioni culturali ed artistiche
  • Interreg Adrion: sostiene le strategie economico-imprenditoriali nella macroregione Adriatico Ionica (Eusair) formata da Italia, Slovenia, Croazia Serbia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Albania, Grecia. Il fondo, in un arco temporale che va dal 2014 al 2020, promuove gli investimenti in innovazione e ricerca delle imprese e la collaborazione tra imprese, centri di ricerca e sviluppo e scuole superiori
  • Erasmus plus: fornisce maggiori opportunità di cooperazione per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. Per quanto riguarda l’istruzione, il programma promuove l’equità e l’inclusione sociale, facilitando l’accesso agli studenti con contesti svantaggiati e meno opportunità rispetto ai loro coetanei; migliora le competenze e l’occupazione; rinnova l’istruzione, la formazione e il lavoro giovanile attraverso nuovi metodi di insegnamento e di apprendimento. Nello stesso tempo offre nuove opportunità per acquisire esperienza di lavoro all’estero
  • Programma InnovFin: prestiti e garanzie per le imprese innovative e per il finanziamento di progetti di ricerca
  • Programma per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI): prestiti alle microimprese e alle persone vulnerabili che intendono costituire una microimpresa
  • Fondi strutturali e di investimento europei: prestiti, garanzie, finanziamenti di capitale proprio o sovvenzioni alle imprese
  • Banca europea per gli investimenti e Fondo europeo per gli investimenti: prestiti, microfinanziamenti, garanzie e capitale di rischio

Fondi strutturali o indiretti
Sono detti anche fondi Sie. I fondi indiretti sono finanziati dalla Commissione Europea, ma sono gestiti dalle autorità nazionali come i ministeri (e si parlerà di PON) o regionali (e si parlerà di POR). In Italia sono operativi i seguenti fondi: Fondo europeo di sviluppo regionale (il Fesr mira a consolidare la coesione economica e sociale dell’Unione europea correggendo gli squilibri fra le regioni), Fondo sociale europeo (il FSE investe sulle persone, riservando speciale attenzione al miglioramento delle opportunità di formazione e occupazione in tutta l’Unione europea), Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).

ULTIMI POSTI PER IL SEMINARIO DI GIOVEDI’ 23 MAGGIO: ISCRIVITI