RAPPORTI TRA IMPRESE ARTIGIANE E BANCHE – MODIFICA CONDIZIONI ECONOMICHE

RAPPORTI TRA IMPRESE ARTIGIANE E BANCHE:
PROBLEMI RELATIVI ALLA MODIFICA UNILATERALE DELLE CONDIZIONI
ECONOMICHE CHE REGOLANO I RAPPORTI DI CONTO CORRENTE

Alcune aziende del nostro territorio ci hanno segnalato, in questi ultimi giorni, una problematica
nel rapporto tra banche e imprese che rischia di divenire particolarmente critica.
I maggiori Istituti bancari, infatti, riferendosi alla normativa recentemente approvata da
Governo e Parlamento (D.L. 29 novembre 2008 n. 185 convertito in Legge il 28 gennaio 2009),
stanno comunicando alle imprese la modifica unilateralmente delle condizioni economiche che
regolano i rapporti in essere.

In particolare, si comunica al cliente che verranno eliminate dai contratti in essere le
commissioni di massimo scoperto, quelle trimestrali di affidamento, quelle di revisione
dell’affidamento e quelle relative alle maggiorazioni per l’andamento anomale del rapporto ma,
al tempo stesso, si introducono, in sostituzione, altre spese tipo le commissioni per mancanza di
fondi, quelle per la disponibilità dei fondi e quelle relative al tasso debitore di “sconfinamento”.

Le Banche, in pratica, hanno semplicemente sostituito le precedenti commissioni con
altre, probabilmente ancora più onerose, contravvenendo di fatto lo spirito e il
significato del provvedimento di Legge.

La decisione delle Banche, peraltro, coincide con una fase economica estremamente complessa
per le imprese. Sono infatti questi i momenti in cui dovrebbe prevalere, pur nella correttezza del
rapporto contrattuale, maggiore flessibilità nel rapporto Banca/Impresa. La scelta operata,
quindi, si muove in direzione opposta ed è potenzialmente in grado di mettere in serie difficoltà
gli operatori economici.

Tutto questo, peraltro, è avvenuto senza la minima consultazione e/o informazione delle
rappresentanze del mondo dell’artigianato e della piccola impresa e delle imprese stesse.
Questo modo di operare, a nostro avviso, contraddice in modo evidente non solo, come detto, lo
spirito della Legge vigente ma anche quanto evidenziato sino ad ora nell’ambito degli
Osservatori territoriali sulle relazioni tra Banche e Imprese.

In relazione a tutto ciò si pregano le aziende associate a volerci segnalare la casistica sin
ora riscontrata
operando, laddove esistano elementi disponibili, simulazioni in ordine ai nuovi
oneri che le imprese saranno chiamate a sostenere alla luce delle mutate condizioni economiche
dei rapporti di conto corrente.

Da ultimo si comunica che la Confederazione, di concerto con le altre Organizzazioni dell’Artigianato appartenenti
a Re.te Imprese Italia è intervenuta specificamente segnalando la questione ai Ministri competenti.