Ontario, Canada: il Paese delle opportunità si (ri)presenta in web-conference

 

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“Perché Toronto, perché Ontario?”. Due domande e sei voci per dare una risposta completa alle aziende e agli imprenditori che mercoledì 18 luglio sceglieranno di prendere parte alla web-conference promossa dalla Camera di Commercio italiana dell’Ontario (Icco) in collaborazione con G.It (Gruppo Italia) e Confartigianato Imprese.

L’appuntamento – ore 14, sede di Vigevano di Confartigianato Lomellina, Via Ottone, 7 – sarà l’occasione per guardare di nuovo all’economia canadese, con un focus particolare sull’area di Toronto e dell’Ontario e sulle relative opportunità di business con collegamenti da oltreoceano con Corrado Paina (direttore esecutivo della Camera di Commercio Italiana dell’Ontario), Fabrizio Secco (managing director Ferrero Canada), Nicola Capomasi (vicepresidente Thor&Partners), Gabriele Intrieri (project manager e P.Eng Sws Canada Consultants) e Francesco Riondino (Manager Ic Savings). Per partecipare clicca qui »

UN INVESTIMENTO SU UN PAESE CHE INVESTE
«Abbiamo scelto di investire sul Canada e sulle opportunità offerte alle imprese italiane dall’Ontario perché riconosciamo in questo Paese un’elevata solidità economico-politica, indicatori di sviluppo estremamente positivi e una propensione naturale nei confronti del Made in Italy» ammette Matteo Campari, servizio Internazionalizzazione/AreaBusiness di Confartigianato Imprese Varese che, dallo scorso anno ad oggi, ha curato l’accordo siglato tra associazione e Camera di Commercio dell’Ontario, il successivo seminario tecnico sul tema e la trasferta al “Think Canada Global Business Summit” di marzo.

«L’incontro di luglio sarà anche l’occasione per fare un primo bilancio dei benefici del Ceta, Comprehensive Economic Trade Agreement, l’accordo di collaborazione e interscambio attivo dal settembre 2017 tra Europa e Canada – prosegue Campari – Un accordo che, secondo le stime della Commissione Europea, dovrebbe aumentare di circa 12 miliardi di euro l’interscambio tra Ue e Canada», rendendo al contempo meno complesso l’ingresso nel mercato a stelle e strisce, ad oggi sempre più minacciato dalla politica dei dazi di Mr Trump.

Certo la strada del Ceta è tutt’altro che in discesa, come dimostrano le recenti dichiarazioni del ministro per le Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, pronto a chiedere al Parlamento un veto sull’approvazione del trattato di libero scambio. Se così dovesse andare, il Ceta cesserebbe di esistere dato che ogni singolo Stato è titolare di un veto sulla sua piena attuazione.

TUTTI I NUMERI SONO IN CRESCITA
«Non entriamo nel merito delle decisioni politiche, ci limitiamo a prendere atto del fatto che tra l’ottobre 2017 e il febbraio 2018 le nuove misure hanno garantito un impatto positivo sulle relazioni economico-commerciali Italia-Canada, rendendo il Bel Paese l’ottavo fornitore mondiale del Canada e il dodicesimo mercato di destinazione per i prodotti canadesi – rileva Campari – Senza contare che moda, edilizia, creatività e design italiani sono particolarmente apprezzati in un Paese dove l’edilizia non ha sentito la crisi e la ricerca della progettualità, della qualità e delle rifiniture Made in Italy è più elevata dell’offerta».

Come dire, lo spazio c’è e, finché il Ceta resterà in vigore, i driver dell’export italiano in Canada (agroalimentare, mezzi di trasporto, macchinari ed edilizia) sosterranno le imprese intenzionate a processi di internazionalizzazione o a mettere parte delle radici nel Paese della Foglia d’Acero e i professionisti (architetti, progettisti, ingegneri ecc.) esperti in edilizia sostenibile. A conti fatti il Canada in generale, e l’Ontario in particolare, meritano un seminario, che si terrà il giorno 18 Luglio 2018 in videoconferenza.

Per partecipare al seminario potete seguire questo link, dove trovate il form da compilare per riservare la propria presenza:

SEMINARIO CANADA – 18 LUGLIO