Fisco e contabilità, quanto ci costate? Facciamo due conti alla burocrazia

Chi sacrifica il lunedì mattina, chi un giorno alla settimana e chi un’ora al giorno. Pagare le tasse richiede un impegno di tempo che varia da impresa a impresa ma che, in ogni caso, non è da poco. Gli imprenditori raccolgono metodicamente scontrini e fatture. La sera si chiudono in azienda, sfogliano e compilano, impilano e fanno ordine. Poi due volte alla settimana, oppure una o due volte al mese, vanno da chi per professione è specialista del fisco.

Lo dice l’ultima video inchiesta di Confartigianato Imprese Varese realizzata tra imprese, botteghe e negozi. Tanto è semplice (dovrebbe esserlo) pagare le tasse quanto è complicato raccogliere e preparare tutto ciò che serve per il pagamento. E i numeri sono da capogiro: è di 23 miliardi il costo che le Pmi italiane devono sostenere per espletare gli adempimenti fiscali. In pratica, 5.476 euro per ogni impresa. Le scadenze fiscali annue, a carico delle aziende, sono 210; 4,4 a settimana.

Facile capire il motivo di tanto impegno quotidiano e di un’insofferenza montante non nei confronti delle tasse ma del groviglio di burocrazia che ci sta dietro.

Per fare un po’ di ordine, Confartigianato Imprese Varese lancia un sondaggio dal titolo “Quanto costano i conti dell’azienda?”.

Uno strumento snello – qui sotto il sondaggio – che permette di capire quanto gli imprenditori riescano ad arrivare all’appuntamento con l’Agenzia delle Entrate senza sfinimenti e con un pizzico di serenità. Per cominciare con il piede giusto è indispensabile capire quanto costano in termini di ore lavoro l’organizzazione e gli adempimenti burocratici, la contabilità quotidiana, la tenuta dei conti, l’accesso alle novità normative o a bandi e contributi e l’adempimento degli obblighi fiscali.

Il sondaggio è breve e va dritto al punto: raccogliere segnalazioni e suggerimenti dalle imprese significa aiutare le imprese a “pagare bene e a pagare il giusto”. Perché, secondo un’altra inchiesta di Confartigianato Imprese Varese, la tanto sperata semplificazione resta una speranza. Le aziende lamentano l’enorme quantità di tempo per «entrare nelle procedure, compilare schede, inserire dati». Alcuni dedicano un’intera risorsa alla gestione giornaliera della burocrazia, altri non hanno mai voluto fare il conto (perché già sanno che sarebbe altissimo) di quante ore se ne vanno in scartoffie. Un dato parla per tutti: in provincia di Varese, la burocrazia costa alle imprese 92 milioni di euro. Burocrazia che governa anche tutto ciò che è fiscalità.

Da qui l’esigenza di un sondaggio che possa fare chiarezza sulla complessità del “pagare le tasse”. Che inizia a monte: con il profilo fiscale dell’impresa, se pensa di essere più o meno informata dall’Agenzia delle Entrate, se conosce i requisiti richiesti dal suo profilo fiscale. E poi le domande sulle risorse messe a disposizione per la gestione dei conti e dei libri contabili, l’informazione sulle ultime norme e sulle agevolazioni introdotte a livello nazionale, regionale o comunale.

Cosa sanno le imprese? Quanto è difficile informarsi su bandi e contributi? Quanto ci mettono a capire cosa chiede una legge? Quest’ultimo punto è uno fra i più trattati dall’inchiesta di Confartigianato Imprese Varese: «Siamo imprenditori, non commercialisti: per non sbagliare ci vuole tanta attenzione. Per studiare le nuove tasse, gli aggiornamenti, quello che cambia ci vuole troppo tempo. E tutto costa troppo».