Approvati i primi 70 Indicatori Sintetici di Affidabilità Fiscale, ma saranno applicati dal 2018

La Commissione esperti Studi di Settore, nella riunione del 14 dicembre, ha approvato i primi nuovi 70 “ISA”, gli Indicatori Sintetici di Affidabilità fiscale (introdotti dall’articolo 9-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96).

Al fine di assicurare a tutti i contribuenti un uniforme trattamento fiscale e di semplificare gli adempimenti dei contribuenti e degli intermediari, la Legge di Bilancio appena varata ha previsto uno slittamento nell’applicazione che avverrà a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2018.

Pertanto per il periodo di imposta 2017 continueranno ad applicarsi gli Studi di settore.

Nel corso della riunione della Commissione del 14 dicembre 2017, Confartigianato ha sottolineato che sarebbe stato preferibile che tutti gli ISA, previsti in sostituzione degli Studi di settore, fossero stati predisposti e applicabili già a decorrere dall’anno di imposta 2017 : ciò nella considerazione che i nuovi Indici perseguono una finalità diversa da quella degli Studi consistente da una parte nell’abbandono dello strumento dell’accertamento presuntivo e, dall’altra, nella promozione della compliance accordando differenti livelli di premialità in corrispondenza ai diversi gradi di affidabilità fiscale dei contribuenti. Tuttavia, il nuovo quadro normativo di riferimento degli ISA è stato definito solo a giugno 2017  e ciò ha comportato un’attività molto accelerata da parte di SOSE per la predisposizione dei nuovi Indici che ha fatto emergere una serie di criticità (confronto con banche dati esterne, rilascio correttivo individuale) da risolvere prima della messa a disposizione del nuovo applicativo.

Pertanto per ragioni di semplificazione oltre che di equità Confartigianato ha rilevato come l’approvazione scaglionata degli Indici tra il 2017 e il 2018 e la contemporanea applicazione di parte degli Studi di settore e dei parametri residui nel 2017 avrebbero avuto come conseguenza un notevoleaggravio e complicazione delle attività svolte dagli intermediari.

In questo contesto la scelta di rinviare l’entrata in vigore degli ISA di un anno appare pienamente condivisibile.

Il rinvio inoltre potrà consentire un’adeguata sperimentazione del nuovo strumento (il cui rilascio del programma relativo ai primi 70 ISA è previsto nel corso della primavera 2018) con la possibilità, quindi, di evidenziare eventuali criticità che dovessero emergere in sede di applicazione.